Tutte le varie contraddizioni dell’Europa

La Commissione Europea sembra non aver tenuto conto, nelle proprie scelte, delle disponibilità economiche dei consumatori
Tutte le varie contraddizioni dell’Europa© ANSA
Massimo Ghenzer
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La domanda di veicoli elettrici rallenta nel mondo e, come sappiamo, in Italia non è mai decollata. In Europa, a parte alcuni Paesi scandinavi, la domanda, senza supporto degli incentivi e con l’offerta concentrata sui veicoli a prezzi elevati, rallenta. Negli Stati Uniti sia GM che Ford produrranno le elettriche in base alla domanda di mercato, che rallenta. Non sono più disposti a spingere il prodotto oltre la richiesta. Il motivo è antico quanto è antico il mondo industriale. Se non si realizzano profitti la produzione si riduce e in casi estremi si cancella. Pensare che i Costruttori mondiali si possano permettere di produrre in perdita per spingere l’elettrico è totalmente irrealistico. Come abbiamo detto da sempre, bisogna fare i conti con i consumatori e con le loro disponibilità economiche. La strada scelta dalla Commissione Europea nella transizione energetica ha mancato di valutare questo semplice ed eterno principio e ha varato una serie di diktat che si stanno rivelando errati. Rimettere le cose in ordine in Europa è la vera sfida.

Peraltro il nostro continente ha gettato il cuore oltre l’ostacolo ed è l’unico ad avere stabilito una data così vicina, 2035, per il tutto elettrico. In Giappone da sempre si è affrontato il tema della transizione ecologica in maniera realistica e non dogmatica. In Giappone si investe sull’ibrido e sull’elettrico. Ora i Costruttori in Europa dichiarano che costruiranno vetture elettriche per le masse. Va bene, ma dovranno produrle con margini adeguati se non vogliono sparire dal mercato. Stanno tagliando i costi della produzione delle elettriche come non mai, ma ancora non è chiaro se sarà sufficiente. Per il momento sappiamo che i Costruttori, con le elettriche che producono per gli altospendenti, hanno grande difficoltà a coniugare l’equazione, margini adeguati e volumi di produzione corretti. Gli analisti delle grandi banche di affari riconoscono che il momentum delle vetture elettriche è in una fase di stallo. La logica conseguenza che si profila all’orizzonte è quella di riaprire la partita, rimescolare le carte, e assegnare alle vetture elettriche il compito che possono realisticamente assolvere, passo dopo passo, senza fughe in avanti, per non perdere la connessione con il mercato


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