
S i è concluso il primo trimestre e il mercato automotive non mostra segni di ripresa. Il consumatore italiano vive questo periodo senza l’off erta completa di vetture in linea con le sue esigenze e nell’incertezza di decidere quale alimentazione acquistare. Le sirene mediatiche spingono l’elettrico oltre ogni limite e i costruttori lanciano continuamente nuovi modelli ma l’elettrico non decolla siamo sempre lì, il 5% circa del mercato. L’ibrido con la spina, utile per il calcolo delle emissioni medie per rientrare nei limiti imposti da Bruxelles è un po’ in aumento. Gli italiani continuano a comperare al 95% verdure dotate di motore a combustione interna. L’ibrido leggero è il motore più venduto e in aumento, ormai è un terzo del mercato e 20mila unità in più vendute rispetto allo scorso anno. L’ibrido pesante continua a crescere e nel trimestre è al 12,8%. Il benzina e il diesel diminuiscono ma insieme sono il 37,9% del mercato secondo i dati UNRAE. Il GPL è sempre un numero rilevante 7,7% del mercato. In totale nei primi tre mesi si sono vendute circa 10mila vetture in meno dello scorso anno. Se poi si vede a chi sono state vendute le automobili salta all’occhio il dato in grande crescita delle immatricolazioni delle società di noleggio a lungo termine delle Case, 25mila in più rispetto allo scorso anno. Per gli acquirenti singoli, al contrario, le vendite sono diminuite di 13mila unità.
Questo dato è quello che più denota la crisi del mercato. I consumatori privati che si recano in concessionaria per acquistare una nuova vettura con i vari tipi di pagamento, dal contante al fi nanziamento, sono nettamente diminuiti. Su questo dato si deve ragionare per capire come modifi care l’off erta e indurre i consumatori a cambiare vettura e rinnovare un parco auto che diventa sempre più vecchio. L’off erta dei due grandi gruppi Stellantis e Volkswagen, che insieme sono circa le metà del mercato ma in diminuzione, deve riprendere il contatto con il consumatore nei segmenti più popolari, dove si concentra la stragrande maggioranza della domanda. Chi lo fa e off re prodotti per il cliente medio, tiene le quote di mercato e anzi le aumenta. Il potere di acquisto del cliente medio è diminuito in questi anni ma le Case hanno aumentato troppo i prezzi e cancellato molti modelli economici. Risultato netto, il mercato in diminuzione.