© ANSA Mercato: basta equivoci
Il consumatore italiano chiede quello che da un po’ di tempo il mercato generalmente non gli offre. Si parla molto di elettrico, ma i clienti singoli comprano al livello dello scorso anno, mentre in aumento sono le vendite di elettrico alle flotte, noleggiatori e società. L’elettrico tra i consumatori italiani ancora non prende piede, mentre per le vendite alle flotte è da considerare quanti veicoli hanno un cliente e/o utilizzatore finale, oppure rimangono nello stock delle società di noleggio in attesa di trovare un cliente. Se mettiamo insieme le vetture a benzina e le ibride leggere, quelle con le batterie a potenza bassa, in effetti sono più o meno al livello dello scorso anno, con le vetture a benzina che diminuiscono e le ibride leggere che aumentano. Il consumatore è propenso ad acquistare le ibride leggere, costano meno ed in qualche modo rispondono alla richiesta di ridurre le emissioni, anche se rimane comunque alto il livello di CO2.
L’ibrido pesante continua il suo percorso di aumento delle vendite ed è il contributo più pragmatico ed apprezzato dalla clientela per ridurre le emissioni. Il prodotto che ha avuto un incremento notevole è l’ibrido con la spina. Permette di fare i chilometri iniziali in elettrico ed è il giusto compromesso avanzato e tecnologicamente riuscito dell’elettrico puro. Le vetture che utilizzano il GPL rappresentano sempre una bella fetta, il 10% circa, del mercato. Ci sono dei Brand che fondano la loro affinità al mercato con questo tipo di prodotto. Il diesel vende meno ma interessante notare che i costruttori tedeschi vendono come lo scorso anno, sono tutti gli altri che hanno abbandonato il diesel. Il consumatore fornisce sempre chiare indicazioni su cosa basa il suo processo d’acquisto e la scelta del prodotto. L’attuale, parziale dicotomia tra domanda e offerta è sicuramente compresa da chi è alla guida strategica e operativa delle aziende automobilistiche, tuttavia non c’è una chiara e riconosciuta leadership che dica basta con tutti questi equivoci e torniamo ai fondamentali, investendo sui prodotti meno inquinanti ma in armonia con i desiderata del mercato. Ogni tanto qualche top manager pronuncia qualche frase in proposito, ma tutto si esaurisce lì, nessuno sembra avere la forza, il coraggio e forse l’autonomia per dare seguito operativo ad un cambiamento ormai irrinunciabile. *PRESID
