Elettrico strategie da rifare© AFPS

Elettrico strategie da rifare

Su circa sette milioni e novecentomila vetture vendute più di sei milioni e mezzo sono equipaggiate con il motore tradizionali
di Massimo Ghenzer
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Il mercato auto in Europa non mostra segni di ripresa, è sostanzialmente al livello dello scorso anno ma nettamente sotto rispetto al periodo pre Covid. I cinesi stanno conquistando quote e volumi e in poco tempo hanno superato in sette mesi le 250.000 vetture vendute e ogni mese aumentano la quota di mercato. La UE, che ha decretato la morte del motore tradizionale a combustione interna, non può ignorare che dopo anni e anni di bombardamento mediatico l’elettrico cresce ma non abbastanza in Europa.

Su circa sette milioni e novecentomila vetture vendute nei primi sette mesi più di sei milioni e mezzo sono equipaggiate con il motore tradizionale. Pensare di azzerarlo in dieci anni, e sostituirlo con motori elettrici sembra un obiettivo velleitario. Le organizzazioni delle case automobilistiche e della componentistica si sono svegliati e ora paventano disastri economici e sociali. Il 12 settembre la Von der Leyen ha convocato le associazioni, che hanno inviato una lettera alla Commissione di grande preoccupazione chiedendo la revisione della strategia attuale. Vedremo cosa verrà fuori da questo incontro e speriamo che non sia la solita messa cantata tanto per far vedere che si ascoltano i responsabili del settore auto. Vedremo anche s questa volta i capi europei dell’auto faranno sul serio e chiederanno con fermezza un cambiamento in zona Cesarini.

Nel frattempo, VW tiene nei volumi con alti e bassi dei vari brand gestiti, mentre Stellantis è in crisi e tiene con Peugeot e cresce con Alfa Romeo. Stellantis sembra fortemente dipendente dalle scelte francesi di Peugeot e uniforma tutti gli altri brand di volume al suo brand principale. Renault, sulla scia del gran lavoro fatto da de Meo e la sua squadra, aumenta i volumi. I tedeschi premium sono solidi ma hanno perso l’illusione di diventare punti di riferimento per i consumatori cinesi. Ora il decisore governativo in Cina ha emanato provvedimenti a protezione dei produttori locali. I prossimi mesi in Europa saranno decisivi per il futuro dell’auto. Si dovranno prendere decisioni importanti per rimettere in moto l’industria. Speriamo fortemente che il buon senso prevalga sulla visione astratta *


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