Kei car? Meglio l’ibrido

Kei car? Meglio l’ibrido

Con la teoria della transizione energetica l'Europa ha messo insieme una serie di regole che hanno reso decisamente poco competitiva l’off erta di automobili dei produttori europei
di Massimo Ghenzer
3 min

Il mercato automobilistico europeo è vasto e ricco. Nel nostro continente operano brand prestigiosi di volume e premium e i più accreditati brand del lusso automobilistico. Questa tradizione industriale e culturale della mobilità è stata minata, speriamo non mortalmente, dalle decisioni assurde di un gruppo di politici ideologizzati di Bruxelles. Con la teoria della transizione energetica hanno messo insieme una serie di regole che hanno reso decisamente poco competitiva l’off erta di automobili dei produttori europei. Il parco dei veicoli operativi in Europa è enorme, si calcola intorno a 250 milioni. Molte sono le automobili piccole, buone per la città ma anche per l’autostrada, molte sono le automobili premium per gli alto spendenti che garantiscono margini ricchi ai costruttori.

Questo enorme volume di automobili nei prossimi anni dovrà essere rimpiazzato da vetture che siano a portata sia della classe media che di chi gode di livelli di reddito elevati. In Europa prima del Covid si vendevano 15 milioni circa di automobili, da un po’ di anni se ne vendono due milioni abbondanti in meno. Le vetture che mancano sono sostanzialmente quelle meno care. L’Europa di Bruxelles, oltre a imporre l’elettrico per legge, ha introdotto regole molto stringenti per le piccole che ora costano quasi diecimila euro in più di prima del Covid. In un quadro così contrario, dove la EU vuole agire da leader mondiale, ma non lo è, i costruttori europei debbono riappropriarsi del loro ruolo di garanti della mobilità privata soprattutto a tutela dei cittadini meno fortunati. La risposta di volume non sta nell’elettrico, come dice la EU, ma nell’ibrido che il mercato ha ormai indicato come il prodotto preferito dal cliente europeo. Per sostituire le automobili piccole e medie, la risposta non possono essere le vetture tipo le Kei car, le piccole giapponesi ottime per il traffi co cittadino ma inadatte per l’autostrada. Le Kei car godono di un regime fi scale, legale e regole progettuali dedicate. Sono corte e molto alte, hanno motorizzazioni non oltre i 600 cc e sono specialiste della città. I costruttori europei non debbono replicare le Kei car giapponesi ma trovare il modo, con l’aiuto della EU, di off rire il “full hybrid” se non addirittura il “plug-in” ai clienti con limiti di budget, per utilizzo in città e fuori.


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