Mercato: i problemi dell’UE

Mercato: i problemi dell’UE

In Europa il prezzo delle automobili è aumentato più del doppio dell’aumento dei salari
di Massimo Ghenzer
2 min

Il rapporto tra consumatori e industria dell’auto, sconvolto dalle follie ideologiche della UE, bisognerà in qualche modo ripristinarlo e tornare a un’offerta di tutti i prodotti, dai meno cari a quelli di lusso, che consenta di riprendere il cammino della mobilità privata accessibile. In Europa il prezzo delle automobili è aumentato più del doppio dell’aumento dei salari. Le regole introdotte da Bruxelles per le nuove omologazioni sono uguali per le vetture piccole e quelle grandi e causano un aumento dei costi che il consumatore medio non può fronteggiare. Oltre il tema della riduzione delle emissioni di CO2 e delle penali da pagare in caso di sforamento dei livelli minimi, il tema centrale è la mancanza di margini di profitto per le vetture piccole. Non è un tema nuovo, da sempre le piccole auto non realizzano margini sufficienti ma in passato in qualche modo i costruttori riconoscevano che questo segmento non si può abbandonare perché è il punto di ingresso della mobilità privata e la maggioranza del mercato cerca una vettura di piccole dimensioni ed economica da gestire. Molti produttori dopo il Covid hanno pensato bene di cancellare lo sviluppo e la costruzione delle vetture del pianale A e anche alcune vetture storiche del pianale B.

Questa decisione presa sulla base di valutazioni finanziarie/economiche ha provocato una depressione della domanda e degli acquisti in Europa. Si nota negli ultimi tempi qualche segnale dei produttori che promuovono a prezzi scontati le vetture più piccole ma la situazione di fondo è tutt’altro che risolta. Molta confusione e incertezza prevale in questo tipo di offerta. Non sappiamo ancora se gli ingegneri progettisti saranno in grado di risolvere l’equazione fondamentale: vetture piccole meno di 4 metri, emissioni di CO2 drammaticamente ridotte, prezzo d’acquisto accessibile e costi di gestione abbordabili. Se non vengono riviste le regole di omologazione per questo tipo di vetture, temo che gli ingegneri europei dovranno fronteggiare una “mission impossible”. I cinesi potenzialmente sono più attrezzati per soddisfare le richieste anche di questo segmento di mercato.


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