Campione di Francia, d’Inghilterra con Manchester United e Marsiglia (con il quale ha messo in bacheca anche una Champions League e una Coppa Intertoto), Campione del Mondo e d'Europa con la nazionale transalpina: Fabien Barthez non è uno abituato a perdere - beh, una finale l’ha persa proprio con l'Italia in quell'indimenticabile 9 luglio 2006… - anche se non gioca più a calcio, ma fa il pilota automobilistico. Il merito di questa svolta va a Olivier Panis.
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Chiacchierata galeotta
Fu proprio una chiacchierata con l’allora pilota di Formula 1 a far scattare nella testa del portiere francese questo desiderio, come ha confessato in un documentario francese del 2018: “Sono sempre stato affascinato dal motorsport, anche quando giocavo a calcio. Mi ha sempre intrigato. Volevo capire cosa si prova a stare in una macchina. Ho dovuto aspettare la fine della mia carriera da professionista per provarlo. Detto questo, non è come il calcio: puoi essere ancora bravo anche a 35 anni, che era la mia età quando ho smesso di giocare”.
Carriera dopo il ritiro
Nell’estate del 1998, dopo aver vinto il Mondiale con la Francia, Barthez ha iniziato a pensare al suo futuro lontano dai pali. Dopo il ritiro nel 2008, è diventato un pilota professionista, partecipando alla Porsche Carrera Cup France; poi la Bioracing Series e la Caterham Sigma Cup France. Il primo podio è arrivato al Campionato FFSA GT in gara 1, a Dijon-Prenois; la prima vittoria l’anno dopo, in gara 2 a Navarra. La carriera da pilota è arrivata al massimo nel 2013, quando si è laureato campione francese GT, poi nel 2014 la prima 24 Ore di Le Mans: 29° posto assoluto con la Ferrari 458 del team Sofrev ASP.
Team Panis Barthez
Nel 2016, proprio insieme a Olivier Panis, ha creato il team Panis Barthez Competition per correre a Le Mans e tuttora la sinergia tra i due continua. “È un pilota fantastico ed è incredibile vedere ciò che ha raggiunto”, le parole di stima del socio Panis: Barthez non sa proprio come smettere di competere, dopo 25 anni di calcio ai massimi livelli c’è tutto il tempo per continuare a costruire una filosofia vincente. Le carriere degli sportivi sono corte, ma dietro ogni campione c’è un fuoco eterno che non si può spegnere.
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