Supernapule é
Azzurre le onde del mare e la sabbia del deserto, il Regno di Napoli è dei napoletani. Non conosce più confini il potere sportivo della città che dal 2023 al 22 dicembre s’è aggiudicata l’organizzazione dell’America’s Cup 2027 - mai disputata in Italia prima d’ora -, due scudetti nel calcio in due anni solari, la Coppa Italia del basket, una tappa del Giro d’Italia, la partita inaugurale degli Europei di pallavolo e per finire la Supercoppa in Arabia Saudita dopo undici anni d’attesa e bissando l’accoppiata con il campionato riuscita solo a Diego e agli immortali di un’epopea che sembrava irripetibile. E invece, Maradona farà un’eccezione per la madre adottiva: la maglia numero 10 consegnata alla storia, ritirata e consacrata, potrà essere indossata una volta ancora. Prestigiosissima, la fascia di capitano assegnata da Aces Europe: se il 2025 è stato indimenticabile, l’anno che verrà sarà quello di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026.
Il boom di Napoli
Il Rinascimento inaugurato nel 2023 con il terzo scudetto dopo trentatré anni d’attesa continua a collezionare capitoli trionfali: anni di buio, i fallimenti del Calcio Napoli e del Napoli Basket, i buchi sul tetto del San Paolo e lo scheletro polveroso del Mario Argento. Il ritorno del Recco a cancellare il dominio del Posillipo nella pallanuoto, le pedalate degli scalatori ammirate soltanto in tv, niente più Oliva e pugilatori da romanzo, la morte del Pibe a congelare il sangue. E poi, il miracolo laico: niente santi ma navigatori da tutto il mondo e poeti di un altro calcio e un’altra palla a spicchi, il Lungomare liberato e dipinto d’azzurro in diretta mondiale, il ritorno di caimani e coccodrilli, progetti e progettisti, le idee di imprenditori illuminati e istituzioni risorgimentali. Il boom di un turismo che in due anni appena ha spedito in orbita la città, catturando milioni di visitatori liberati da vecchi timori e atavici stereotipi, una flotta infinita di navi da crociera e cuori gonfi d’amore.

Napoli non è più sole, pizza, mare e mandolini. Pulcinella e putipù. I grandi magazine l’hanno consacrata a città capitale del cibo mondiale e d’accordo, quello resta, ma tutto intorno è arte e storia, evoluzione radicata nella tradizione. Napoli è un brand internazionale che attira e conquista, ammalia e incanta. Lo sport, dicevamo, è stato ed è il grande motore della rinascita: correva l’anno 2023, la magia di Osimhen e Kvara, Kim e Spalletti. Un charter proveniente dalla Georgia ogni benedetta domenica di calcio al Maradona e voci coreane mai ascoltate prima da via Toledo a via Chiaia, dal centro storico al Vomero. Lo sguardo fiero di Aurelio De Laurentiis, il primo presidente del Napoli a trionfare nel calcio dopo Ferlaino e Maradona, senza Maradona; un illuminato, un vincitore naturale. Una firma decisiva in calce a un periodo di gloria che ha ispirato politici e colleghi di altre discipline: l’ingresso di Grassi e soci nel Napoli Basket e l’American Era di Rizzetta ne sono il fulgido esempio. Se gli arabi stanno provando a ribaltare le gerarchie calcistiche consolidando una leadership internazionale fondata sugli investimenti e ora anche sui giovani, Adl è il made in Italy che non tramonta mai. O il made in Naples, fate voi. A proposito di Arabia Saudita: a Riyadh, in occasione dell’ultima Supercoppa vinta proprio dal Napoli in coda a un 2025 che simbolicamente non vedrà più nessuno con le braccia alte, il difensore olandese Sam Beukema ha dichiarato ai microfoni della Lega Serie A di non vedere l’ora di provare la “limonata a cosce aperte”. Cosa? Beh, questa è la Napoli che si prepara a indossare la fascia di capitano e sindaco dello sport d’Europa: è la tradizione di Claudio Di Dato, l’uomo dei limoni di Chiaia che ha ravvivato con un po’ di bicarbonato una storia che stuzzica finanche calciatori stranieri, e la Generazione Z che avanza. Passato, presente, futuro.

Un 2026 da vivere insieme
Il calendario sportivo napoletano del 2026 sarà ricchissimo: accompagnerà alla prima e storica edizione dell’America’s Cup in Italia in programma nel 2027, e passerà attraverso il centenario della Società Sportiva Calcio Napoli. Il sogno non impossibile è chiudere il cerchio con il quinto scudetto, ma questo è un altro affare da discutere a tempo debito con Inter, Milan e compagnia. L’agenda, nel frattempo, è colma di eventi inseriti nella cornice di Napoli Capitale dello sport d’Europa: l’11 settembre 2026, Piazza del Plebiscito ospiterà la gara inaugurale dei Campionati Europei Maschili di Pallavolo, passerella d’eccezione organizzata dall’Italia insieme con Bulgaria, Finlandia e Romania. E ancora: il Trofeo Campobasso, storica regata del Circolo Savoia riservata agli optimist; la Napoli City Half Marathon (che punta ai 10mila iscritti), la Tre Golfi, la Capri-Napoli, e il mondiale ORC a Sorrento. Tra le novità spiccano una grande manifestazione di equitazione e la tappa del circuito cadetti di scherma. E in mezzo la tappa del Giro, la Champions e la Serie A di calcio, i preparativi per l’America’s, il beach soccer, il tennistavolo e ogni tipo di variabile agonistica Resta l’ultimo capitolo, un post scriptum a futura memoria: l’impegno profuso dalle istituzioni, dai presidenti e da tutti gli sportivi che hanno reso grande Napoli Capitale dovrà essere supportato dal rafforzamento delle strutture. Le capitali sono tali per cuore, passione, bellezza e architettura.
