Skateboard, Alessandro Mazzara: 17 anni, romano e il sogno olimpico

Il giovane atleta ha raccontato il suo viaggio da Roma a Tokyo, passando per la Califormia. Manca poco al pass per i Giochi
Skateboard, Alessandro Mazzara: 17 anni, romano e il sogno olimpico
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Alessandro Mazzara a 17 anni ha le idee chiare: da Roma a Tokyo passando per la California, con il sogno in tasca di diventare campione olimpico di skakeboard, uno sport che secondo le sue parole "regala una sensazione unica di spensieratezza, libertà e adrenalina pura". E' giovanissimo e sprizza gioia di vivere e divertirsi da tutti i pori che ha le idee chiare e quella sana sfrontatezza che lo può portare lontano.

Mazzara: "Cosa consiglierei? Strutture attrezzate in ogni quartiere di Roma"

Chiede alla sindaca di Roma portare il suo sport in tutti i quartieri della Capitale, Domandandosi "Cosa consiglierei alla Raggi in termini di strutture per far avvicinare di più i giovani allo skate? A Roma - la sua risposta - è sempre stato difficile allenarsi perché mancano le strutture e di conseguenza anche la scena che ti da quel fomento che serve tanto nello skate. Negli ultimi mesi si sta muovendo qualcosa anche a Roma, vedi il nuovo park di ostia e i Mondiali dei giorni scorsi. Suggerirei, però, al sindaco di realizzare strutture e aree attrezzate per la pratica dello skate in ogni quartiere di Roma, per i giovani e per le famiglie, per far sì che non sia costretto ad andare in California. Infine, consiglierei di costruire una struttura indoor per poter fare skate e allenarmi anche d' inverno".

Tokyo 2020 è ad un passo

Il campioncino romano dopo l'ultima tappa di Dew Tour di Des Moines in Iowa (Usa), in attesa dell'ufficialità, è tra i primi 20 del ranking e quindi quasi certo di poter staccare il suo pass per i Giochi, quelli che segnano il debutto per la prima volta nella storia olimpica dello skateboard. Queste le parole che ha aggiunto: "Vado alle Olimpiadi di Tokyo con l'ambizione di divertirmi e, perché no, anche di portare a casa una medaglia. Gli avversari che temo di più possono essere tutti ma anche nessuno. La passione per lo skate è nata più o meno 10 anni fa. Avevo circa 7 anni e papà portò me e mio fratello ad uno skatepark a Roma cinecittà, vicino casa. È stata passione sin da subito e Papà non riusciva a portarci via da quel posto. Stavamo giornate intere. Da lì poi papà ha iniziato a portarci in giro in altri skatepark, prima in Italia poi in Europa e a 10 anni in California. Iniziai a fare anche qualche gara prima in Italia e poi all'estero e riuscivo sempre a piazzarmi tra i primi". Alle Olimpiadi, nello skateboard, parteciperanno 20 atleti per specialità: 16 selezionati in base al ranking, i 3 medagliati dei Mondiali e 1 atleta giapponese. Alla domanda "Cosa bisogna fare per vincere?", lui risponde: "La competizione nello skate consiste nel fare il massimo in 2/3 run da 45 secondi senza sbagliare o cadere. Per vincere bisogna fare tante manovre difficili, noi li chiamiamo trick, in una best run ed impressionare i giudici su quello che stai facendo e come lo stai facendo. Tante volte, proprio perchè il giudizio può essere anche soggettivo, bisogna anche interpretare in gara cosa piace ai giudici che stanno giudicando. Speriamo di piacere ai giudici delle Olimpiadi".


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