Tokyo 2020, sì al pubblico: ma non oltre 10.000 spettatori

Studiate le restrizioni per gli atleti provenienti dai paesi più colpiti dalle varianti. Dura protesta del Comitato Olimpico Indiano: "Siamo sfavoriti"
Tokyo 2020, sì al pubblico: ma non oltre 10.000 spettatori© EPA
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Il pubblico potrà assistere alle gare Olimpiche, senza superare il limite di 10.000 presenze ad impianto. I Giochi di Tokyo, che scatteranno dal 23 luglio per chiudersi l'8 agosto, non potranno avere più del 50% di capienza massima negli stadi e palazzetti dove si svolgeranno le gare. Una misura adottata per ridurre al limite i rischi di contagio da Covid-19. La conferma è arrivata oggi al termine di una riunione in cui era presente il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, la governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, e la ministra per lo Sport, Tamayo Marukawa. Il comitato giapponese ha fissato delle linee guida per il pubblico: obbligo di mascherine, che dovranno essere sempre indossate, divieto di parlare ad alta voce e uscita scaglionata degli spettatori dalle sedi delle gare.

Tokyo 2020: la protesta dell'India

Per evitare i rischi di contaminazione, gli organizzatori hanno annunciato misure ancor più restrittive nei confronti degli atleti dei paesi che hanno subito un impatto significativo delle varianti del coronavirus: screening giornaliero degli atleti per tutta la settimana precedente la loro partenza per il Giappone con l'obbligo per gli stessi di "astenersi dal venire a contatto con altre squadre durante i primi tre giorni del loro arrivo" nell'arcipelago. Dure proteste da parte del Comitato Olimpico Indiano (IOA), secondo cui gli atleti indiani perderanno tre giorni cruciali di allenamento e saranno sfavoriti.


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