Parigi 2024, l’analisi: cosa ci si aspetta dall’Olimpiade

I nostri architetti al lavoro nel villaggio, alberghi prenotati con anni di anticipo, analisi del clima: così il Coni prepara la missione olimpica
Paolo de Laurentiis e Erika Primavera
7 min

La legge del più forte? Vacilla di fronte allo studio e all’analisi. Un grado di temperatura in più, una parete abbattuta, un aereo preso all'ultimo minuto: tutto è utile nella corsa alle medaglie. Parigi 2024 è un viaggio nei dettagli, insignificanti solo all’apparenza. Un modello rodato, adattato e costantemente migliorato: l’Olimpiade a misura d’Italia, ovunque nel mondo. Il copyright è del Coni ed è il capo missione e segretario generale, Carlo Mornati, a svelare il dietro le quinte della macchina che costruisce, modella e sublima le nostre imprese sportive a cinque cerchi.

Il vantaggio di sentirsi a casa

Il punto di partenza è «ricreare in trasferta tutte le condizioni migliori per ogni singolo sport». A Tokyo il vantaggio sulla concorrenza è stato il Centro di Tokorozawa, al riparo da tutto, Covid compreso: da lì sono uscite 25 delle 40 medaglie della spedizione record. A Parigi il vero quartier generale sarà... in Italia. «I Centri di preparazione olimpica saranno determinanti - spiega Mornati - ognuno svolgerà gli ultimi allenamenti dove vuole, starà fino all’ultimo secondo a casa e prenderà un aereo magari alla vigilia della gara». Tornare in Europa dopo tanti anni ha i suoi vantaggi: «Una passeggiata rispetto a Rio e Tokyo». In Francia, piuttosto, il vero elemento di novità è il riadattamento della nostra palazzina al villaggio olimpico. «È la prima volta che lo facciamo: i nostri architetti sono al lavoro per andare incontro alle esigenze di chi dovrà soggiornare a Parigi per molto tempo. Proprio in questi giorni stiamo buttando giù pareti in cartongesso per creare ad esempio spazi comuni diversi, sale per riunioni, stanze più razionalizzate per interventi medici e fisioterapia. Soprattutto le squadre, che hanno un contingente numeroso e - speriamo - vivranno l’Olimpiade per più di due settimane, devono poter contare su un ambiente accogliente».

L'elasticità e le opzioni

 Non c’è però una regola uguale per tutti. Sfrutteremo ogni opzione: il Villaggio ovviamente, ma anche altre strutture ricettive più vicine alle sedi di gara - è il caso della canoa e del canottaggio, del ciclismo e del tennis - che il Coni ha iniziato a opzionare in grande anticipo per battere, anche lì, la concorrenza degli altri Paesi. Una ricerca avviata subito dopo la cerimonia di chiusura dei Giochi di Tokyo, due anni fa, ancora prima che il Cio indicasse le strutture “ufficiali”. La magìa olimpica che si perde in una anonima stanza d’albergo, o forse no. «Questa è una tesi che dobbiamo sfatare una volta per tutte - la convinzione di Mornati - Il fascino dell’Olimpiade è l’Olimpiade in sé. Punto. Dietro la suggestione della vita in comune c’è una quotidianità dispersiva fatta di spostamenti e trafile che alla lunga logorano l’atleta, il cui unico obiettivo è concentrarsi totalmente sulla parte tecnica. I primi giorni vivi tutto con entusiasmo, poi ti stanchi senza neanche accorgertene camminando per arrivare alla mensa o per raggiungere il tuo alloggio». Resta ancora da capire come programmare la permanenza delle squadre (sperando ovviamente che si qualifichino), perché molto dipende dalle decisioni e dagli umori dei direttori tecnici: «Storicamente le abbiamo sempre tenute al Villaggio, ma valuteremo - anticipa Mornati - La decisione è sempre concordata, è la differenza tra il nostro Comitato olimpico e gli altri, più rigidi. Gli Stati Uniti, per esempio, non fanno distinzioni: tutti al villaggio e fine del discorso».

La squadra azzurra

Mornati è a capo di un esercito. Tra Preparazione Olimpica, Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, Ufficio Stampa e settore Marketing ci sono almeno 50 persone impegnate costantemente e quotidianamente. Che diventano più di 200 con le maestranze e il personale di supporto, anche esterno. Una squadra al servizio della squadra, che stavolta ha fatto gli straordinari ultimando in soli tre anni il lavoro di quattro, dopo lo slittamento di Tokyo per la pandemia. Tanto che la programmazione di Parigi è iniziata appena rientrati dal Giappone ed è proseguita negli ultimi mesi con le “liste della spesa” inviate da ogni Federazione, per poi affinare e “spuntare” tutto ciò che viene messo a disposizione sul posto, che sia un deposito per le attrezzature o una navetta per accorciare i tempi dei trasferimenti.

Parigi 2024, il clima

Tra finali collocate in orari insoliti e sedi di gara ritagliate in località improvvisate, l’Olimpiade annulla le certezze. Un nubifragio può allontanare la zona podio, come la resistenza al caldo può fare la differenza sugli avversari. «Per questo da Rio 2016 abbiamo iniziato ad analizzare ogni Olimpiade dal punto di vista bioclimatico per non farci cogliere impreparati». Parigi da questo punto di vista promette sorprese: uno studio appositamente realizzato con il contributo del Politecnico di Torino ha evidenziato che in un un giorno di luglio, preso a campione, si è passati dai 17 gradi del 2015 ai 43 del 2019. Chi si adatta meglio, vince. Il Villaggio, comunque, è stato concepito senza aria condizionata, perché il fresco sarà garantito da un ricircolo d’aria interno naturale che sfrutta le zone verdi circostanti e la vicinanza della Senna. «Però ci siamo garantiti comunque una quota di condizionatori: dovessero servire, saremmo pronti», assicura Mornati.

L'incognita sulla cerimonia d'apertura

Resta una sola, grande incertezza: un salto nel buio per l’Italia come per gli altri Paesi. La Cerimonia d’apertura. Parigi ha sparigliato organizzando una grande festa con decine e decine di battelli che scenderanno lungo la Senna: a oggi è impossibile prevedere con esattezza tempistiche, attese, modalità, condizioni di dispendio energetico e impegno fisico. Molti, nel dubbio, potrebbero decidere di non esserci ed è una incognita che peserà anche sulla scelta del (o dei) portabandiera: «Dovremmo avere un battello tutto per noi ma non sappiamo se sono previsti posti a sedere o bisognerà stare in piedi». Quanto alla sicurezza, tornata di attualità soprattutto in questi giorni: «Nessuna indicazione particolare al momento: il livello sarà elevatissimo, ci adegueremo a un protocollo su cui, conoscendoli, i francesi avranno investito molto».


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