Serie A, Bologna del futuro: il nodo è Donadoni

L'allenatore chiuderà la stagione, ma la sua posizione non è saldissima in vista del prossimo anno
Serie A, Bologna del futuro: il nodo è Donadoni© Getty Images
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BOLOGNA - Donadoni chiuderà la stagione da allenatore del Bologna. A giugno però la società tirerà le somme. Saputo - che ieri ha assistito alla prestazione pallida e assorta dei rossoblù contro il Santarcangelo - in estate avrà elementi sufficienti per decidere se è cosa buona e giusta continuare per il quarto anno con Donadoni in panchina. Deciderà, il chairman, in base ai risultati, ma non solo. Il rapporto tra i due è molto solido, Joey stima Donadoni, ne apprezza la sobrietà e la professionalità; ma il chairman non può fingere di non vedere la prostrazione di una piazza che su di lui - e sui suoi investimenti - aveva fatto affidamento per costruire un futuro radioso. Il fuoco di un tempo non arde più, il disamore tra piazza e squadra è un dato di fatto. Oltre la classifica, a giugno, andrà contestualizzata e giudicata la crescita - fin qui troppe volte rimandata - di una squadra che Donadoni non è riuscito a far salire di livello. O meglio: a livello individuale qualche exploit c’è stato. Verdi è l’esempio più virtuoso. Ma la squadra - da intendersi come somma di individualità - non ha ancora fatto il salto di qualità: 42 punti e 14° posto il primo anno, cominciato dopo 10 giornate e la parentesi di Delio Rossi; 41 punti e 15° posto l’anno scorso; 27 punti e 13° posto quest’anno, dopo 24 giornate, con una proiezione che - se questa fosse la media-punti fino alla fine - porterebbe il Bologna a chiudere il campionato a 42-43 punti. Un fermo-immagine lungo tre anni che a questo punto rischia di incrinare le certezze di chi a Casteldebole prende le decisioni. 

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