Australian Open, Djokovic è in isolamento e sorvegliato in aeroporto

Lo staff del campione serbo avrebbe presentato una documentazione sbagliata al governo dello Stato di Victoria
Australian Open, Djokovic è in isolamento e sorvegliato in aeroporto© ANSA
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Il governo dello Stato di Victoria, in Australia, ha respinto a tarda notte una richiesta della dogana australiana per il visto di Novak Djokovic, alcune ore prima che il suo aereo atterrasse a Melbourne: lo staff del tennista serbo avrebbe presentato il tipo di visto sbagliato. Djokovic è atteso a Melbourne per prendere parte agli Australian Open, primo torneo Slam del 2022. Negli ultimi giorni il numero uno del mondo è stato al centro delle polemiche perché ha presentato un'esenzione medica che gli permetterebbe di partecipare agli Australian Open, nonostante non sia chiaro se si sia vaccinato o meno contro il Covid-19. Il torneo è infatti aperto ai soli atleti vaccinati.

Djokovic è atterrato in Australia

L'aereo con Djokovic, secondo i media locali, è atterrato all'aeroporto di Tullamarine, a 14 chilometri dal centro di Melbourne. I funzionari della frontiera hanno la discrezionalità di consentire a Djokovic di entrare in Australia, nonostante la mossa del governo del Victoria. Probabilmente il campione serbo sarà autorizzato a scendere dal suo aereo a Melbourne. Il caos visti ha ritardato l'ingresso di Djokovic: a mezzanotte (ora locale) la situazione era in stallo. Il ministro dello sport ad interim, Jaala Pulford, ha inviato un tweet a tarda notte confermando che il governo del Victoria non avrebbe sostenuto la domanda di visto di Djokovic: "Il governo federale ha chiesto se sosterremo la richiesta di visto di Novak Djokovic per entrare in Australia. Non forniremo a Novak Djokovic supporto per la richiesta di visto individuale per partecipare all'Australian Open Grand Slam 2022", si legge nel tweet.

Djokovic interrogato e in isolamento

Novak Djokovic non sa ancora se potrà entrare in Australia. Il cammino di avvicinamento del campione serbo agli Australian Open, primo torneo del Grande Slam in programma a Melbourne dal 17 al 30 gennaio, si conferma turbolento e fonte di polemiche. Dopo il punto interrogativo riguardante la sua partecipazione, considerato che al torneo sono ammessi solo i vaccinati e Nole non ha mai fatto mistero di essere scettico sull'argomento, tanto da non aver mai chiarito sul suo stato di vaccinazione, e aver diviso l'opinione pubblica e fatto il pieno di critiche per aver ottenuto un'esenzione medica, lo sbarco di Nole a Melbourne, dove la sua intenzione è conquistare il titolo numero 10, si è rivelato più complicato del previsto. E in breve è diventato un pasticcio burocratico e un caso politico. In questo momento, il numero uno al mondo si trova in isolamento in una stanza dell'aeroporto di Tullamarine, 'sorvegliato' da due agenti e senza possibilità di comunicare con membri del suo team. Anche Sdrjan Djokovic, padre del campione, ha confermato la notizia. Djokovic è stato interrogato a notte fonda dai funzionari dell'Australian Borde Force.Djokovic, atterrato alle 23.30 locali, le 13.30 italiane, è stato fatto scendere dall'aereo sul quale era rimasto bloccato, ufficialmente per un problema di visto. Il governo dello Stato di Victoria aveva respinto una richiesta a tarda notte della dogana australiana per il serbo, ore prima che il suo aereo atterrasse a Melbourne. Il team di Djokovic non avrebbe presentato i documenti adeguati a giustificare l'esenzione medica dalla vaccinazione. Nole si trova così catapultato in una specie di limbo, come accade al protagonista del film di Spielberg 'The Terminal', non a caso citato nei tanti meme sui social, e l'uscita non si vede ancora. Anche perché le autorità di Victoria non sembrano intenzionate a cedere.  Tramite Twitter Jaala Pulford, ministra dello sport ad interim dello Stato, ha chiarito che il governo non fornirà all'atleta "il supporto individuale per la richiesta del visto per partecipare agli Australian Open. Siamo sempre stati chiari su due punti, l'approvazione dei visti è una questione per il governo federale e le esenzioni mediche sono una questione per i medici". E anche il primo ministro australiano Scott Morrison ha già chiarito che non intende concedere sconti al giocatore: o il tennista dimostra di avere un'autentica esenzione medica, ha detto in conferenza, oppure "sarà rispedito sul prossimo aereo verso casa".


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