Colangelo: "Adesso Sinner è imprevedibile”

Il coach internazionale esalta il 21enne tennista altoatesino: "Jannik sa scegliere bene nei punti chiave, con Alcaraz vedo un grande equilibrio"
Colangelo: "Adesso Sinner è imprevedibile”© EPA
Alessandro Nizegorodcew
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«L’eccellente momento di Sinner è figlio di diversi aspetti: fisico, tecnico, tattico e mentale. Il suo team sta lavorando in maniera egregia, rendendo Jannik più consapevole e meno prevedibile». Fabio Colangelo, coach internazionale e d.t. de La Stampa Sporting di Torino (nonché commentatore tecnico per Eurosport e Sky), analizza la crescita dell’azzurro protagonista a Miami: dal servizio alla massa muscolare, passando per la smorzata, il gioco di volo e una maturità tattica sempre più spiccata.



Sinner ha messo in mostra un servizio più rapido e solido.
«Jannik è più decontratto muscolarmente nell’esecuzione. Il movimento è sempre più armonico: riesce a ripetersi in maniera identica per tanti servizi consecutivi. La battuta è un fondamentale che può sembrare facile da migliorare, ma è molto complesso poiché vi è una quantità di dettagli impressionante».

La palla corta è un’arma molto presente nel gioco di Sinner. Lei conosce bene coach Vagnozzi, che era fortissimo nella smorzata.
«Non è un caso. Vagnozzi era un re della palla corta e delle variazioni, i suoi insegnamenti in tal senso sono stati importanti. Simone ha dimostrato in carriera, prima con Cecchinato e poi con Travaglia, di saper capire la direzione da intraprendere con i propri allievi. Un pregio non da poco. A parte tecnica e tattica, credo che Vagnozzi sia stato un fuoriclasse per un altro aspetto».

Quale?
«Ha saputo creare un rapporto di sinergia con un coach di grande personalità come Darren Cahill. Non era scontato. Il clima nel team Sinner, certamente aiutato da risultati, è molto sereno. L’australiano, che è molto più presente di un classico super coach, poteva diventare una figura ingombrante; ma sia lui che Vagnozzi hanno dimostrato di essere persone intelligenti ancor prima che grandi allenatori».

Lo scorso anno Sinner ha avuto tanti problemi fisici. Oggi, con 4-5 kg di massa muscolare in più, sembra un atleta migliore.
«I problemi del 2022 vanno a mio avviso analizzati sotto due aspetti: i tanti infortuni non hanno permesso a Jannik di allenarsi con continuità e le migliorie tecniche sono state un pochino più lente, creando forse un po’ di disordine tattico. Oggi è evidente invece come il suo tennis sia più ordinato e solido».

Parla della gestione tattica del punto?
«Sì, ma non soltanto. Sinner ha inserito variazioni, come la discesa a rete o la smorzata, che unite alle grandi accelerazioni con dritto e rovescio tolgono punti di riferimento agli avversari. Il suo tennis è meno prevedibile. È inoltre fondamentale la scelta del colpo giusto al momento giusto, aspetto sul quale sta costruendo la conquista degli scambi più complessi».

Le sfide con Alcaraz sembrano molto equilibrate.
«È così. Alcaraz oggi ha qualche soluzione tecnica in più rispetto a Sinner, ma nei loro match il ritmo è talmente elevato che lo spagnolo non sempre riesce sempre a sfruttare questo vantaggio».

In cosa deve ancora crescere Sinner?
«Deve migliorare, pian piano e grazie a piccoli dettagli, ogni aspetto del proprio tennis».


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