Paura Sinner, infortunio prima di Wimbledon: c'è un aspetto che mette ansia

Per Jannik un fastidio alla coscia sinistra durante il match contro Bublik. E ora mancano solo dieci giorni al via del torneo più importante della sua stagione
Paura Sinner, infortunio prima di Wimbledon: c'è un aspetto che mette ansia© Getty Images
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La seconda settimana dello swing sull’erba andrà in archivio senza alcun azzurro capace di spingersi oltre i quarti di finale. Gli ultimi due rimasti in tabellone, Jannik Sinner ad Halle e Lorenzo Musetti al Queen’s, sono infatti usciti di scena ieri vittime di un infortunio, il primo, che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca dopo due game del secondo set, e di Holger Rune, vincitore in due set sul ventunenne toscano. Le preoccupazioni maggiori riguardano il n.1 del tennis italiano. Opposto al kazako Bublik, Sinner nel primo set, inseguendo una palla corta, ha accusato un fastidio alla coscia sinistra che ha finito col rivelarsi un tarlo capace di condizionarne tanto il gioco quanto la concentrazione, inducendolo al ritiro dopo soli due game del secondo parziale. A nulla è valso il “medical time-out” chiamato subito dopo aver perso il primo set: tornato in campo e subito il break, Sinner ha preferito non insistere. Nessuna smorfia sul suo volto, ma certo dubbi saranno affiorati nella sua mente per un contrattempo con cui adesso dovrà convivere per i prossimi dieci giorni, quelli che lo separano dal via di Wimbledon.

Paura Sinner in vista di Wimbledon: come sta?

Seguiranno ora gli accertamenti del caso, anche se la sua presenza a Church Road non pare in dubbio. Da verificare saranno però le condizioni in cui si presenterà al grande appuntamento londinese, dove tornerà per provare a spingersi più in là del quarto di finale su cui si arrestò l’anno scorso la sua corsa. Per Sinner si tratta del terzo ritiro in stagione, il primo a partita in corso, dopo quello alla vigilia del primo turno dell’Open di Marsiglia, bissato dal forfait dal quarto di finale di Barcellona opposto a Lorenzo Musetti. In entrambe le occasioni furono due malanni - influenza e febbre - ad estrometterlo dai giochi, stavolta l’allarme arriva invece dal fisico. Nulla a che vedere con le fragilità diffuse della scorsa stagione; un imprevisto, semmai, ricorrente nei match sull’erba che suona ora come un monito a ricordarne le insidie e da cui si dovrà tuttavia passare per provare a recitare un ruolo da protagonista tra meno di due settimane. 


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