Panatta e il paragone con la mitica squadra del '76: "Niente in comune"

L'ex tennista, vincitore della Coppa Davis in Cile 47 anni fa: "Erano altri tempi e tutto un altro contesto. Sinner è un campione, ma questa formula è un flop"
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Adriano Panatta incorona Sinner: "È un campione", dice l'ex tennista e commentatore ai microfoni di RaiNews 24. "Era passato troppo tempo dall’ultima vittoria - dice Panatta - finalmente è arrivata e questi ragazzi hanno fatto una grande impresa, specialmente in semifinale contro la Serbia hanno giocato una partita straordinaria battendo Djokovic. Sinner è un grande campione". 

Panatta: "Questa coppa Davis è un flop"

L'Italia si merita un bel 10, meno la nuova formula della Coppa Davis, che a Panatta non piace per niente: "Voto all'Italia? 10. Anche se la formula della Coppa Davis non è più la stessa, ormai anche i giocatori se ne sono accorti, anche ieri Sinner ha fatto un accenno che dovrebbero cambiare la formula, tornare a quella originaria quando si andava a giocare in tutte le superfici, tutte le parti del mondo, cinque partite, tre su cinque. L’hanno sminuita, la federazione internazionale con la complicità di tante federazioni, e hanno fatto un flop. Tutti sanno che l’aveva presa in mano un giocatore di calcio, Piqué, che poi si è tirato indietro. Pensate se avessimo giocato una finale contro la Serbia in Italia, tre giorni, sarebbe stata un’altra cosa. Vincere a Malaga è bellissimo, ma io non sono d’accordo Ho detto che Sinner non avrebbe mai perso contro De Minaur, è un’altra categoria. Arnaldi ha giocato male però ha vinto. La vera finale è stata contro la Serbia di Djokovic, ieri è stata non dico una formalità, però. Certo se Arnaldi avesse perso il doppio sarebbe stato molto complicato. Djokovic nel doppio sembrava un ragazzetto alle prime armi, perché non gioca mai. Basti pensare che nella classifica del doppio è numero 500. Invece i nostri si sono abituati e Sinner ha tirato 7-800 fucilate da fondo campo imprendibili e hanno visto anche piuttosto agevolmente".

Il paragone con la mitica squadra del '76

Infine l'inevitabile paragone con la mitica squadra del 1976, di cui Panatta era il protagonista assoluto, come Sinner oggi: "Cosa c’è di simile tra noi e loro? Niente. Perché sono passati 47 anni. Il nostro contesto quando andammo a giocare in Cile fu una grande polemica se andare o non andare nel Cile di Pinochet. Gli interventi o i non interventi del governo, che non decideva mai. La Rai non venne nemmeno a fare la diretta, ci fu solo la radio, erano altri tempi e tutto un altro contesto".

 


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