Tutti sul carro di Sinner: così ha zittito le critiche sul campo

Il tennista altoatesino era stato duramente criticato per la sua scelta di non andare ai gironi di qualificazione della Coppa Davis a Bologna: ma ora per lui ci sono solo elogi e celebrazioni
Valerio Minutiello
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“Mi piace quando salgono sul mio carro”. Parole pronunciate da Jannik Sinner prima di iniziare la grande avventura alle Finals di Torino. Certo, quasi nessuno poteva pronosticare una chiusura di stagione così bella del tennista altoatesino. La vittoria dell’Italia in Coppa Davis ha il suo marchio impresso a caratteri cubitali: basti pensare che solo in un punto su sei delle Final Eights, il singolare di Arnaldi con l’Australia, non c’è la sua firma. Per il resto è stato il trascinatore assoluto: due volte è entrato in una situazione di svantaggio, con l’Olanda e con la Serbia, e ha ribaltato il risultato, annullando addirittura tre match point a Djokovic in semifinale. Un’impresa che ha lasciato tutti senza parole.

Sinner un eroe, la risposta sul campo agli scettici e alle critiche

E inevitabilmente a molti sono tornate in mente le numerose critiche ricevute dall’altoatesino pochi mesi fa, “colpevole” di essersi tirato indietro nella fase a gironi delle qualificazioni della Davis a Bologna. Aveva bisogno di riposare Sinner, per arrivare al top in questo finale di stagione, dopo un mese massacrante oltreoceano, con tanto di vittoria nel Masters 1000 di Toronto. La decisione era stata concordata con Volandri, ma comunque non è stato compreso. Il primo a zittire i critici è stato Paolo Bertolucci, che dopo la semifinale vinta contro la Serbia ha scritto su twitter: “Sono contento che abbiate scoperto nell’ultima settimana Sinner. Sul carro però avrete, in quanto ritardatari, solo posti in piedi”. La grandezza di Jannik in queste ore sta varcando anche i confini nazionali: “Sinner ha chiuso molte bocche, come ho già detto è il successore di Djokovic, è completissimo”, scrive un'utente spagnola, e di commenti così ce ne sono centinaia. “L’eroe di tutto un Paese”, è il tweet di un sito francese specializzato sul tennis. Adesso sì, Sinner è un eroe nazionalpopolare, l’orgoglio di un Paese.

L'intervista al Corriere dello Sport

In un'intervista al nostro giornale, il 7 ottobre scorso, Sinner rispose così ai critici per la rinuncia alla Davis a Bologna: «Ho preso questa decisione insieme al mio team, dopo gli US Open, per una serie di ragioni. Nella scorsa stagione arrivai in Davis da New York non al meglio, giocando male e vincendo un match su due. A volte ho bisogno di allenarmi per ritrovare la migliore forma fisica e così ho fatto quest’anno. Le critiche le ascolto, le accetto sempre, anche perché se arrivano vuol dire che sono forte. Detto ciò non sono molto d’accordo con chi ha parlato di me come un’azienda che punta solo a far soldi: ho saltato diverso tornei per allenarmi e non ho mai partecipato ad alcuna esibizione».


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