La tecnica
Il trionfale ingresso nel circuito di Jannik Sinner (da numero 549 a 96 in 12 mesi nel 2019) aveva mostrato un giocatore molto forte, potente ma 'monocorde'. Poche (ottime) soluzioni, accelerazioni straordinarie ma anche errori (soprattutto di dritto), un servizio con tanti difetti e variazioni quasi inesistenti. Negli ultimi due anni il lavoro dei coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill ha portato Sinner a una completezza tecnica invidiabile: dal ‘serve and volley’ allo slice di rovescio sino al gioco di rete e a tanti piccoli accorgimenti che hanno consentito a Jannik di costruire un nuovo servizio (potente, vario e preciso). Negli ultimi 24 mesi Sinner ha modellato la propria tecnica rendendola oggi sempre più automatizzata: Jannik non deve più pensare, ma semplicemente eseguire. È ciò che a Melbourne abbiamo visto accadere con il dritto, ricco di top spin e sempre più solido.