Si può ipotizzare un’Olimpiade senza Berrettini e Sonego? Pare di sì. Per carità, niente è ancora scritto ma al momento sembra un’ipotesi tutt’altro che campata in aria. E quindi sì, Matteo The Hammer, il “Sinner prima di Sinner” che sta tornando dopo un anno di buio totale (con tanto di finale conquistata a Marrakech) e Lorenzo, uno degli eroi della Coppa Davis riportata a casa dopo 47 anni, potrebbero saltare Parigi.
Perché Berrettini e Sonego rischiano di restare fuori dai Giochi
Il problema (assurdo ma vero) è l’abbondanza che improvvisamente ha riempito il movimento tennistico italiano che tracima di fuoriclasse e talenti dopo tantissimi anni di mediocrità o poco più. Con le Olimpiadi alle porte il tennis è diventata la disciplina sulla quale puntare forte per le medaglie. Un’inversione di tendenza se consideriamo che i bronzi conquistati da Paolo Cané e Raffaella Reggi a Los Angeles 1984 (ma allora il tennis era solo sport dimostrativo) sono gli unici metalli conquistati dal nostro paese in un’Olimpiade. Oggi è tutto un altro mondo grazie a Jannik Sinner che a Parigi vuole lasciare il segno. Il problema non è l’attuale numero due del ranking che alle Olimpiadi ha già un posto garantito ma il resto della spedizione. A cominciare proprio da Berrettini e Sonego. Per accedere ai Giochi, infatti, bisogna rispettare delle norme di accesso molto rigide. E se giochi per un paese con un numero molto alto di giocatori forti, potresti subire una vera e propria beffa, come quella che rischiano appunto il romano e il torinese.