Nessuno sconto alla squalifica di 4 anni per Stefano Battaglino. Il Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) ha respinto il ricorso del tennista azzurro con best ranking di numero 760 del mondo, che nell'ottobre del 2023 era stato allontanato dai campi per una positività al Clostebol, lo stesso steroide anabolizzante a cui era risultato positivo anche Jannik Sinner durante un test effettuato al torneo di Indian Wells. Battaglino chiedeva una riduzione della sanzione per "nessuna colpa o negligenza" o, in subordine, "nessuna colpa o negligenza significative", affermando che la contaminazione con la sostanza proibita fosse avvenuta a causa di massaggio ricevuto da un fisioterapista durante un medical timeout effettuato in un torneo in Marocco.
Battaglino squalificato, le differenze con il caso Sinner
A differenza di quanto accaduto per il caso che ha colpito Jannik Sinner, che ha rivelato il motivo e la modalità della contaminazione, il Tas ha stabilito che Battaglino non ha dimostrato la fonte della positività e che le argomentazioni fornite per sostenere una assunzione involontaria erano "manifestamente insufficienti". Per quanto riguarda Sinner, la Wada ha deciso di non fare ricorso alla sentenza dell'Itia ma solamente di richiedere documentazione aggiuntiva sul caso del numero uno al mondo, mentre Battaglino è atteso da una squalifica che decorre dal 1° febbraio 2023 e che scadrà il 31 gennaio 2027, che comporta il divieto di partecipare a qualsiasi evento dei membri ITIA e quindi Atp, Itf, Wta, Tennis Australia, Federtennis francese, Wimbledon e Federtennis americana.