Sinner: "Punto Roland Garros e Wimbledon. Invidio il tocco di Alcaraz e Musetti"
"Mi ricordo ancora il match point avuto con Alcaraz agli Us Open, il punto più bello è quello con cui ho vinto a Melbourne col dritto lungo linea, ce ne sono tanti ma ci ricordiamo di più quelli non fatti. Quando ho saputo di diventare numero uno al mondo è stato incredibile. Un altro momento pazzesco è entrare sul centrale a Roma o a Torino, sembra uno stadio di calcio. Punto al Roland Garros prima di Wimbledon, ma prima di dire che ci sono come livello servono partite. Il salto di livello del tennis? C'era Fognini, poi è arrivato Berrettini, poi sono arrivato io, ora Musetti, Arnaldi, Sonego, Darderi. Sono tanti. Cahill? Mi ha detto che faceva l'ultimo anno con me e che dovevo accettarlo. È stata una sua scelta, abbiamo fatto tanto insieme ma ogni cosa bella ha una fine. Gesti scaramantici? Passo sulle righe col piede destro, ho delle robe mie che mi fanno stare tranquillo. La fondazione Jannik Sinner? Il focus è sui bambini, loro sono importanti e sono il nostro futuro, speriamo di aiutarli. Il colpo preferito? Rovescio. Il migliore? Rovescio. Da migliorare? Il servizio. Invidio il tocco di Alcaraz e Musetti".
Sinner e lo scudetto: "Non voglio gufare"
"Montecarlo? Qui mi sento a casa, le persone che vivono qui sanno chi sei ma non sono invadenti. Non saprei dove allenarmi se non qui, clima ottimale, tanti campi, è perfetto vivere qui. Il mio sogno? Era essere un pilota di Formula 1, ma non avevamo i soldi. Calciatore? Non era un sogno, invece le macchine mi piacciono, è una passione. Scudetto? Non voglio gufare…".
Sinner: "Volevo lasciare..."
"Volevi lasciare il tennis? Sì, mi ricordo prima degli AO quest'anno, era un momento non felice perché c'era il caso doping e a fine anno ho detto vediamo come sarà. Arrivo in Australia e non ero a mio agio neanche nella sala dove mangiavanop gli atleti, i giocatori mi guardavano diversamente, non mi piaceva, era pesante vivere il tennis così, io sono uno che scherza sempre e mi sono detto che volevo del tempo libero per staccare. Una delle ragioni per cui non ho giocato Rotterdam è anche questa, volevo del tempo diverso, con amici. I tifosi? Ci vediamo a Roma, speriamo di essere abbastanza preparati per essere lì, non vedo l'ora. Aspettiamo un bel tifo".