Internazionali, che show! Cori romanisti dagli spalti: cosa è successo

Tantissimi tifosi sugli spalti per assistere all’allenamento di Jannik Sinner e Novak Djokovic. Flavio Cobolli batte lo statunitense Emilio Nava con il supporto del pubblico
Internazionali, che show! Cori romanisti dagli spalti: cosa è successo© BARTOLETTI
Christian Marchetti
3 min

Al Foro Italico c’è una nuova attrazione. È l’area ristoro dei giocatori che, con il nuovo assetto degli impianti, trova ora spazio all’inizio del Villaggio. Da un punto di osservazione poco lontano si assiepano i tifosi a caccia dei propri beniamini. Alle 16.30, il centro di tutto potrebbe diventare il campo numero 5 per l’allenamento di Jannik Sinner e Novak Djokovic, se solo costoro provassero a mostrare segnali di vita differenti da quelli che ti consentono esclusivamente di giocare a tennis. 

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Sinner e Djokovic sul campo 5

Sono stati proprio Jannik e Nole a scegliere il campo 5, che si trova nell’angolo più tranquillo proprio sotto bar e ristorante del circolo. Gli spalti sono sul 6, sono gremiti e c’è gente che ha pagato il biglietto solo per quell’allenamento. Un allenamento che, se i Marmi vorranno, diventerà più avanti una semifinale. Il bello è che tra Sinner e Djokovic, a vincere più applausi sono Hubert Hurkacz e Alejandro Davidovich Fokina che proprio sul 6 si preparano tra scherzi e qualche colpo spettacolare. Quelli di Sinner e Djokovic sono invece scambi eterni. Dopo un’ora, il serbo si fa massaggiare la spalla sinistra. Qualcosa che non va? Tutt’altro, visto che contro l’azzurro ingaggia deciso il consueto set d’allenamento che vince 6-3, breakando l’azzurro al secondo gioco. 

Milan

Sinner e Djokovic si ritrovano a rete con i rispettivi staff e lì scopri che sono umani. Coach Ivanisevic fa qualche battuta, Sinner sembra pendere dalle labbra del blasonato amico-avversario Djokovic. Ore 18: stop, 15 minuti di allenamento solo per Nole, 15 solo per Jannik. «Forza Milan», urlano a Djokovic. «Sì», risponde lui prima di concedersi a qualche autografo. Al contrario di Jannik che invece rientra negli spogliatoi. E forse è meglio così, visti i tanti bimbi in lacrime che già non sono riusciti a ottenere l’autografo del numero 1 del mondo.

Passione Cobolli

Va detto che tutto questo va in scena mentre sul campo 2 vince... la Roma. O almeno così sembra. «Sotto la curva! Flavio sotto la curva!», è il coro per il romanista Flavio Cobolli che batte lo statunitense Emilio Nava ed entra nel tabellone principale del Master 1000 romano dopo 2 ore e 39 minuti da restare inchiodati. «Però ci tengo a sottolineare che alla fine non ho pianto». «Questa vittoria - dice il ragazzo che venerdì ha compiuto 21 anni - è frutto della perseveranza e del lavoro che sto svolgendo in questi giorni. Ultimamente, parlando coi miei, ho detto loro quanto sarebbe stato bello arrivare in tabellone da qualificato piuttosto che con una wild card. Tutto un altro sapore». Sapore dolcissimo conquistare il Foro Italico così, nel giorno dei big. 


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