Tra Sinner e Djokovic è come una prima volta: ecco il motivo

I tre precedenti sono tutti a favore del serbo, ma ci sono due fattori che possono spingere l'italiano a sfatare anche questo tabù alle Nitto ATP Finals
Valerio Minutiello
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È già arrivato il momento di scalare la vetta più ardua per Sinner alle Nitto ATP Finals. Il campione serbo Djokovic, già certo di chiudere per l'ottava volta da numero uno al mondo è l'ostacolo più grande nel cammino verso il trionfo alle Nitto ATP Finals, che per l'altoatesino sarebbe il coronamento di un anno pazzesco. Se entrambi dovessero passare il girone poi, la grande sfida potrebbe riproporsi solo in finale. I precedenti non sono certo a favore di Sinner: su tre sfide giocate, si è imposto sempre il serbo. Nel 2021 ha trionfato a Montecarlo sul rosso, per poi ripetersi due volte a Wimbledon nel 2022 ai quarti - dopo essere stato in svantaggio di due set - e nel 2023 in semifinale.

Sinner-Djokovic, sull'indoor un inedito

Numeri che lascerebbero poche speranze, se non fosse che in quest'anno magico Sinner ha dimostrato più volte di essere in grado di sovvertire ogni pronostico. Sfatato il tabù Medvedev, proverà a ripetersi con il numero uno al mondo. Inoltre c'è un fattore da non sottovalutare. Al coperto i due non si sono mai sfidati, ed è un terreno congeniale all'altoatesino che tra l'altro giocherà in casa. Il pubblico del Pala Alpitour di Torino gli ha già fatto sentire tutto il suo calore nella prima partita vinta contro Tsitsipas, tanto che a un certo punto, Jannik ha dovuto interrompere l'intervista perché non riusciva a parlare mentre i tifosi cantavano a squarciagola "Olè, olè, olè, Sinner, Sinner...". A fare il tifo per lui ci saranno poi la mamma e il papà, e i Carota Boys, il gruppo di ragazzi diventati famosi perché seguono le gare in tribuna vestiti da carota.


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