Bertolucci e il segreto di Sinner: "Non vediamo quello che ha dentro. A Roma..."

L'ex campione di tennis, ora commentatore tv: "Agli Internazionali d'Italia ci sarà grande pressione su di lui, anche se è molto freddo. Il tifo sarà pazzesco come sempre"
Valerio Minutiello
7 min

 

Paolo Bertolucci sta vivendo e raccontando la favola Sinner da commentatore di Sky Sport. Ha iniziato a fare la seconda voce delle gare di tennis quando Jannik non era ancora nato, lo ha visto crescere, e poi esplodere: "L'ultimo anno è diventato uomo", racconta l'ex campione di tennis, che con Panatta continua a regalare spettacolo anche fuori dal campo: "Adriano è molto geloso, vorrebbe essere al mio posto, ma non è all’altezza. E allora si deve ritagliare qualche spazio al di fuori. A parte gli scherzi, adesso anche lui commenta per la Rai, quindi non siamo più compagni, ma siamo avversari, però molto spesso siamo nella cabina uno affianco all’altro per cui ci confrontiamo anche ai cambi di campo, è come se fosse una telecronaca insieme".

Come si trova in questa veste di commentatore tv?

"Ormai sono il più anziano già da tempo, ho iniziato nel 2000 o anche prima quasi per scherzo a Stream, poi la cosa ha funzionato, mi è piaciuto e poi ho avuto davanti grandi maestri come Clerici e Tommasi. Adesso faccio le telecronache principalmente con Elena Pero a Sky Sport. Mi piace perché mi permette di rimanere nell’ambiente e parlare dell’unica cosa che conosco un po’ nella vita e di frequentare l’ambiente dove sono nato e cresciuto, mi trovo benissimo con tutti".

Sinner ci sta facendo diventare un popolo di esperti di tennis, prima eravamo un popolo di allenatori

"No, no, un popolo di allenatori rimane a vita, quello è un marchio indelebile. Diciamo che siamo passati dalla strambata al match point come se niente fosse. Del resto siamo stati anche esperti di geopolitica".

Un giorno il tennis potrà superare il calcio?

"Non credo perché il calcio è una fede. Poi ci può essere un momento, cinque anni in cui sono innamorato pazzamente di un giocatore, poi il giocatore passa ma il mio sangue, la mia pelle è sempre legata a quei colori. Poi arrivano altri giocatori, ma la fede rimane. Nel tennis io ero innamorato di Federer, poi ha smesso e che faccio resto vedovo tutta la vita? No. Poi mi affeziono a un altro giocatore, come Sinner".

Sinner-Alcaraz, e la corsa al numero uno


Adesso siamo tutti focalizzati sulla corsa al numero uno, ma Sinner dice che a lui non interessa: è vero?

“Sì, solo a noi interessa. Prima c’era la corsa a entrare nella top 10, poi a superare Panatta al quarto posto, ora il numero uno. Siamo noi che parliamo di queste cose. Sembra che le sue dichiarazioni restino inascoltate. Lui ha detto ‘A me interessa migliorare e basta, la classifica non la guardo neanche’. Vincendo poi diventerà numero uno, è numero due ora, quindi è nella logica. Non sarebbe questo grande stravolgimento. Potrà accadere a Roma o a Parigi, può accadere più avanti. Ma è solo questione di tempo e quando accadrà gioiremo, stiamo calmi”.

Panatta ha detto che se sono al 100 percento Alcaraz è ancora più forte di Sinner, ma Jannik è più costante: è d'accordo?

"Se prendiamo la punta di rendimento di un singolo giorno, probabilmente Alcaraz ha ancora qualcosa in più. Però se andiamo a prenderlo nell’arco dell’annata io prendo Sinner tutta la vita. Nel prossimo decennio dovrebbero essere i protagonisti assoluti, poi però ci sono i problemi fisici. Alcaraz adesso sulla terra rossa, che è la superficie a lui più congeniale, deve combattere con il dolore al braccio e ha già saltato Montecarlo e Barcellona. Fare previsioni a lungo termine è sempre complicato nello sport".

Cosa si aspetta dal torneo di Madrid?

"Sinner si è fermato dopo Montecarlo e ha fatto parecchia preparazione, quindi sarà un po’ ingolfato, non sarà sicuramente al 100 percento. Poi sarà tutta una tirata senza sosta fino alle Olimpiadi. Doveva mettere dentro un po’ di benzina, lo ha fatto, ma questo ti porta ad essere un po’ imballato. Tutto quello che arriverà sarà ben accetto. L’altitudine dovrebbe aiutarlo perché il campo è più veloce. E poi da Roma dovrebbe essere pronto per dare il massimo".

C'è grandissima attesa per gli Internazionali di Roma, con Sinner si preannuncia uno show

"A Roma il tifo pazzesco per tutti gli italiani c’è sempre stato, è ovvio che se c’è un giocatore vincente lo sarà ancora di più. Ci sarà grande pressione, anche se lui è molto freddo, perché sarà l’uomo copertina. Lui sembra non accusarla, è abbastanza freddo, poi però sapere quello che c’è dentro ognuno di noi. L’anno scorso per esempio un po’ di pressione l’ha accusata, ma lui in un anno è diventato uomo, quindi sarà in grado di gestirla. Però una cosa è gestire primo o secondo turno, un'altra è quando si va avanti, la pressione aumenta. Comunque sono fiducioso, lui è la nostra punta di diamante, è fenomenale, ma è bello che sulla sua scia ci sia un movimento. Guardiamo anche dietro a tutti i ragazzi che stanno emergendo".

Aspettiamo anche il ritorno di Berrettini

"Berrettini lo aspettiamo, è vero. Però se gioca un torneo ogni due mesi... Spero che sia a posto fisicamente. Se risolve i suoi problemi fisici, per lui tornare nei primi 20 dovrebbe essere molto facile e anche veloce. Però ha bisogno di giocare perché poi si fa presto ad arrivare sull’erba, e se lui non ha alle spalle almeno una decina di match, anche se l’erba per lui è favorevole, diventa difficile".

Il segreto di Sinner


Qual è la qualità migliore di Sinner?

"La qualità migliore di Sinner è che è un giocatore fenomenale, ha un timing mostruoso, qualità pazzesche, che vediamo. Quello che non vediamo è quello che ha dentro, è un lottatore impavido, ha un grande cuore, vive benissimo nella lotta, non ha paura anzi. Se c’è lotta lui si trova completamente a suo agio".

In cosa può migliorare?

"In tutto, è giovane. Anche Nadal e Djokovic sono migliorati costantemente. Se continui ad allenarti, se sei serio, se hai fame, a 30 anni sei un’altra categoria rispetto a quando ne hai 23".


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