Panatta: “Medvedev su Sinner ha detto una castronata. Ecco il suo vero segreto”

L'ex campione di tennis esalta Jannik e rivela il particolare che secondo lui fa la differenza tra un grande giocatore e un numero 1
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Come già fatto dal suo vecchio amico e compagno Paolo Bertolucci, anche il grande ex tennista Adriano Panatta si è soffermato volentieri su Jannik Sinner, cui dedica pensieri e riflessioni che vanno oltre il commento tecnico e l'apprezzamento del gesto, svelando quello che a suo parere è la chiave del successo del campione altoatesino.

Paralleli diversi

Nel corso della lunga intervista rilasciata al settimanale 'Oggi', Panatta osserva: "Sinner ed io siamo nati a un parallelo diverso, lui di San Candido, io del Flaminio ed è per questo che io vengo ricordato come più fumantino rispetto a Jannik. In realtà però lui è tutt'altro che un freddo altotesino, ma appare in questo modo per la sua posatezza. Credo che sia un ragazzo con idee chiarissime, che sta mettendo a frutto oltre al talento, una preparazione mirata, il team di grande livello che si occupa di lui e la sua capacità di apprendimento rapido, sia sotto il profilo tecnico, che quello mentale. E' come se il suo cervello fosse una spugna, e questo denota la sua caratteristica più importante, che sta facendo la differenza".

Il segreto di Jannik

Secondo Panatta, la dote migliore di Sinner è infatti nella testa: "Si dice spesso che Jannik sia arivvato dove è ora grazie ai sacrifici fatti da quando ha lasciato casa all'età di 14 anni, ma quelle sono situazioni attraverso cui passano tutti quelli che iniziano a giocare ad un certo livello. Ciò che distingue Sinner dagli altri è la sua grandissima intelligenza, senza dubbio la sua dote migliore".

La castronata di Medvedev

A conferma del fatto che la forza di Jannik risieda nella sua mente, Panatta ci tiene a smentire senza troppi giri di parole il russo Medvedev, impressionato dai progressi di Sinner nel servizio e che si era chiesto come fosse riuscito a perfezionare un colpo così difficile da migliorare: "Medvedev ha detto una castronata, è proprio il servizio infatti il colpo più facile da migliorare, perché lo fai da fermo e il movimento lo fai tu. quando lo decidi tu, e non ti devi adattare alle caratteristiche della palla colpita dall'avversario. E' una questione di biomeccanica”.


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