Piatti rivela i retroscena dell'addio con Sinner: "Tutti ricordano quando mi ha detto 'Stai calmo c...o'"

L'allenatore che ha formato Jannik per sette anni parla dell'addio con il tennista italiano, poi diventato numero uno al mondo
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Riccardo Piatti si è fatto un’altra vita dopo Sinner. Il coach che ha formato Jannik per 7 anni, per la prima volta ha parlato del divorzio con il tennista italiano, poi diventato numero uno al mondo. Il Piatti Tennis Center oggi è una grande realtà che cerca di scovare altri campioni, tra i migliori Under 12 d’Italia. “Ho smesso di vivere la vita degli altri - ha raccontato Piatti in un’intervista al Corriere della Sera - 52 settimane all’anno in trasferta, la famiglia che ruota intorno alle esigenze del giocatore: Gasquet, Ljubicic, Raonic, Djokovic, Sinner. Quando ho finito con Jannik ammetto di aver avuto qualche mese di stordimento, poi sono andato verso quello che piace a me: insegnare tennis. Il Piatti Center non è un supermarket: qui si fa un processo di crescita. L’ho fatto anch’io. È stato un clic mentale, sono cambiate le priorità ma il tennis rimane in cima ai miei pensieri. Ora inseguo i sogni dei ragazzini”.

Il rapporto con Sinner

Con Sinner non si sente più spesso. “Però l’8 novembre mi ha mandato gli auguri di compleanno. Eravamo alla vigilia delle Atp Finals. Divertiti e facci divertire, gli ho scritto. Andrà bene, ha risposto. Sapeva già tutto. Sapeva che avrebbe vinto”. Il divorzio da Sinner era inevitanbile, e c'erano stati dei segnali: 
“Tutti ricordano il match con Daniel, a Melbourne, nel gennaio 2022, quando ha detto: stai calmo, cazzo. Ce l’aveva con me per cose di campo, era già successo altre volte: è normale dinamica tra coach e giocatore. Non è quello il problema. Ho sempre voluto che Jannik diventasse indipendente, sapevo che un giorno se ne sarebbe andato. Ma con lui dovevo essere l’allenatore rigoroso, a volte rigido: era il mio ruolo. Ljubicic mi rimprovera che gli dicevo: decidi pure tu, Ivan, ma poi fai come dico io. Per Jannik questo rigore, a un certo punto, è stato troppo da reggere”.

Piatti: "Non ne soffro, Sinner non deve ringraziare nessuno"

Sinner non l’ha più nominato pubblicamente, ma la cosa non fa soffiire Riccardo Piatti: “No, non ne soffro - assicura -. Conosco lui, conosco i giocatori. Come sono fatti, come ragionano. Guardano sempre avanti, mai indietro. Non la vivo come una questione di irriconoscenza: Jannik fa il suo lavoro, non deve ringraziare nessuno. Né sento di aver qualcosa da chiarire con lui. Il tennis è uno sport in cui l’ego è molto presente”. A fine stagione ci sarà un nuovo cambio nel team: il super coach Cahill ha annunciato l’addio. Per il successore Piatti ha un’idea: “Carlos Moya, che avevo già preso in considerazione. È stato numero 1, conosce il circuito. Umanamente è un’ottima persona, come Darren. Renzo Furlan, ora che ha smesso con Paolini, è libero. Ljubicic è molto valido. Oppure Becker, che avevamo contattato; però lavorare con Boris è più complicato. I nomi sono questi”.


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