Sinner-Alcaraz, tutti i numeri di una sfida infinita© EPA

Sinner-Alcaraz, tutti i numeri di una sfida infinita

Oggi la finale degli Us Open tra i due dominatori della stagione del tennis: tutti i dettagli
Alessandro Nizegorodcew
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NEW YORK (Stati Uniti) - "Ha mai avuto un déjà vu signora Lancaster?" chiedeva Phil Connors, interpretato da un sublime Bill Murray in “Ricomincio da Capo”, dopo aver vissuto per l’ennesima volta la stessa giornata. A New York, stamattina, ogni appassionato di tennis si è svegliato ritrovandosi nel “Giorno della Marmotta”, pronto a rivivere la terza finale Slam consecutiva tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Il rumoroso ma bellissimo Artur Ashe accoglierà i “Marvellous 2” per l’ultimo atto degli US Open 2025 (ore 20, diretta SuperTennis e Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e NOW). Un Major che ha visto Alcaraz arrivare in fondo senza perdere alcun set, tirando vincenti da ogni zona del campo a una velocità smodata. Sinner, dal canto suo, è stato sublime in alcuni match (Bublik, Musetti) e non perfetto contro i canadesi (Shapovalov, Auger-Aliassime). La vittoria in semifinale su Auger, conquistata in quattro set per nulla banali, ha tenuto con il fiato sospeso il pubblico a causa di un medical time out: Jannik ha sentito un fastidio all’addome, minimizzato poi nel post-partita dal campione azzurro. Ma in fondo, Sinner, ci arriva sempre. È il quarto giocatore nella storia (Era Open) a raggiungere tutte e quattro le finali Slam in un’unica stagione, entrando in un ristrettissimo club di cui fanno parte Laver, Federer e Djokovic. È pronto a schierarsi a Flushing Meadows anche Donald Trump, interrompendo dopo oltre vent’anni il periodo di assenza di un presidente degli Stati Uniti agli US Open.  

Doppio primato in palio

Il vincitore tornerà a casa con un doppio alloro: la coppa degli US Open e la corona di re del ranking ATP. Alcaraz insegue il sesto Major, Jannik il quinto. È solamente la seconda volta nell’Era Open che una finale Slam va a ripetersi tre volte consecutivamente (Djokovic vs Nadal tra Wimbledon 2011 e Australian Open 2012). Un match da record, dalle mille emozioni e dal grande significato. Per tutti, ma non per loro. "Non parlo di ranking né di alzare al cielo un’altra coppa – ha spiegato Sinner -. Sono semplicemente contento di giocare ancora una finale e di misurarmi con quello che, per come è giunto all’ultimo atto, è il miglior giocatore del mondo. Non vedo l’ora di scendere in campo e vedere come andranno le cose. Se sarà una vittoria o una sconfitta, comunque capirò ancor meglio su cosa lavorare in futuro". Saggio, come sempre lucido, Jannik è pronto a stare nel “qui e ora” prima e durante la finale. Tutto ciò che i suoi tifosi, anche comprensibilmente, faticano a fare.  

I dominatori del 2025

La sensazione è che, al giorno d’oggi, per riuscire a interrompere il dominio di Sinner e Alcaraz siano necessarie variabili extra campo: un infortunio, un malanno, un periodo di scarsa lucidità. Tennisticamente nessuno sembra in grado di poter sconfiggere questi due ragazzi al meglio dei cinque parziali (non che due set su tre sia molto più semplice). Carlitos non perde in un Major da un avversario che non sia Sinner dagli Australian Open di quest’anno (contro Djokovic), mentre per Sinner bisogna tornare indietro addirittura a Wimbledon 2024 e alla sconfitta con Medvedev nei quarti di finale. Stessa spiaggia, stesso mare, senza rischio però che ci si possa annoiare. Il contrasto di stili tra Jannik e Carlos è una garanzia di spettacolo. E allora che il nuovo “Sinneraz” abbia inizio, il “Giorno della Marmotta” è appena cominciato. 

 

 

 


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