Ituma, la ricostruzione della tragedia in hotel a Istanbul: cos'è successo

Tutto il volley piange la 18enne di Novara che sognava la Nazionale, per i media turchi è ipotesi suicidio: tutti i punti da chiarire sul dramma che ha sconvolto il mondo della pallavolo
Giorgio Burreddu
4 min

Le chiedevano cosa sognasse, se le sarebbe piaciuto giocare con le big della Nazionale, e dalla voce di Julia Ituma, 18 anni, opposto della Igor Novara Volley, venivano sempre fuori l’orgoglio e l’incoscienza dei desideri. Aveva tempo. Invece il suo corpo lo hanno trovato senza vita ieri mattina, intorno alle 5.30, senza scarpe, dopo che era precipitato da una finestra del sesto piano dell’hotel Burhan Felek Sports Hall di Istanbul, l’albergo in cui Julia soggiornava con la squadra. Mercoledì sera avevano giocato il ritorno dei quarti di Champions League contro l’Eczacibasi.

L'ipotesi suicidio

Secondo l’edizione on-line del quotidiano turco Hurryet, la pallavolista italiana si sarebbe uccisa. «Si è appreso che Julia Ituma si è suicidata gettandosi dalla stanza al sesto piano dell'hotel», scrive il sito, sottolineando che «mentre le indagini sull’incidente sono in corso, dalle registrazioni della telecamera è emerso che la ragazza si è suicidata nella notte». E’ stata disposta l’autopsia. La compagna di stanza, Lucia Varela, non ha sentito nulla. «Dormiva ed è stata svegliata dalla polizia», fa sapere sempre il quotidiano turco. Quello che gli inquirenti ora vogliono capire è ciò che è successo tra le 22.30 e le 23.50: un tempo infinito, lunghissimo, in cui Julia ha vagato lungo i corridoi dell’albergo. I media turchi hanno diffuso anche un breve video che mostra la ragazza mentre cammina a lungo per i corridoi, il passo lento, l’espressione assorta. E’ sola. Le immagini delle telecamere di sicurezza la mostrano immersa nei suoi pensieri, e poi eccola accovacciarsi e stringersi la testa alle gambe davanti alla porta della sua camera, al sesto piano.

Ituma, telefono sotto sequestro

La giovane atleta aveva lasciato la stanza per parlare al telefono. Il cellulare ora è sotto sequestro. Varela, la compagna di stanza, ha spiegato alla polizia turca che «quando è rientrata abbiamo chiacchierato fino all'una e mezza circa». Il personale dell’hotel è andato a svegliarla intorno alle 5. «È così che ho saputo che era caduta dalla finestra, non mi ero accorta di nulla». Il corpo di Julia è stato ritrovato da alcuni dipendenti dell’albergo, che inizialmente avevano notato solo un paio di scarpe.  

Le parole della madre

Appena saputo quanto successo, la madre di Julia è partita per la Turchia. «Voglio vedere con i miei occhi cosa è successo», avrebbe raccontato Elisabeth a Mamadou Diane, 52 anni, amico di famiglia. Era stata proprio la madre a portarla per la prima volta su un campo di volley, alla polisportiva San Filippo Neri, ad Affori, Milano. Prima Julia giocava a basket, l’altezza (192 centimetri) sembrava aver segnato il suo destino. Adesso lo strazio è ovunque. Il consolato si è attivato con i familiari, a cui sta fornendo assistenza. La squadra è rientrata ieri a Malpensa, ad eccezione del d.s. Marchionni e di un medico della società. 

La storia di Ituma

Nata a Milano nel 2004 da genitori di origine nigeriana, cresciuta in zona Bovisasca, zona nord di Milano, a 14 anni Julia era passata al Club Italia. Nell’estate 2022 il salto in A1 con Novara (ex squadra di Paola Egonu). Nel 2021 con l’u.18 era diventata vicecampionessa del mondo. La scorsa estate aveva vinto in azzurro l’Europeo u.19 (con riconoscimento di miglior giocatrice del torneo). Mercoledì la sconfitta per 3-0 nella semifinale di ritorno di Champions League a Istanbul contro l’Eczacibasi: Julia aveva segnato due punti. 


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