Volley, Herbots dice tutto: "Egonu, Scandicci e... dico tutto"

La dichiarazioni della schiacciatrice belga in vista della nuova stagione
Volley, Herbots dice tutto: "Egonu, Scandicci e... dico tutto"
Giorgio Burreddu
4 min

Britt Herbots è cresciuta a Sint-Truiden, Belgio. «Posto difficile da pronunciare, ma per me è casa casa. Ormai lì sono la pallavolista, quando torno vado in giro per il mercato il sabato mattina: ci conosciamo quasi tutti. È casa casa». Si dice che casa sia anche il posto che ti scegli e la ragazza belga dagli occhi di fuoco ha scelto Firenze per continuare a sognare volley e vittorie. «Firenze è grande, il centro è sempre pieno di turisti, a volte questa cosa è un po’ noiosa. Anche se qui sto benissimo». La schiacciatrice della Savino del Bene, 24 anni, ha trovato la sua dimensione proprio nella città dell’arte e della bellezza. L’anno scorso al Bisonte, quest’anno a Scandicci. «Non mi sono spostata di molto - scherza lei - iniziare il campionato con il derby è stato strano, ma divertente. A dire il vero nemmeno troppo: la squadra è molto cambiata. È stato comunque bello».

È stato l’inizio che si aspettava?
«Sì, mi sono subito trovata molto bene in questo gruppo. Non è poco. Cambi, arrivi in un posto nuovo, nuova società, compagne, tutto. Ma l’ho presa positivamente e infatti mi trovo alla grande».

Ha già capito perché?
«Dobbiamo conoscerci ancora bene, ma ci sono ragazze con un sacco di entusiasmo. Come me. C’è voglia di allenarsi, di vincere. Abbiamo ragazze più esperte e altre molto giovani. Io sto in mezzo. Anche se ho la mia esperienza da condividere con le altre».

Cosa pensa di poter insegnare?
«Posso trasmettere le sensazioni, l’entusiasmo, la voglia. Posso aiutare le giovanissime a stare in campo. Bisogna divertirsi. Io sono quella che ti prende la mano e ti dice dàààài, andiamo. Non è poco». Aiuta a vincere? «Non ci nascondiamo, abbiamo una bella squadra. Ci sono giocatrici davvero forti. Il livello è alto».

Aiuta a vincere?
«Non ci nascondiamo, abbiamo una bella squadra. Ci sono giocatrici davvero forti. Il livello è alto».

E come si raggiungono questi obiettivi?
«Lavorando molto e nel modo giusto. Puntiamo al campionato e alla Champions. Dobbiamo dare il massimo».

Chi può insidiarvi?
«Conegliano è sempre Conegliano, sa vincere. E poi Milano, che ha fatto una bella squadra. Andranno a mille. Ma ce ne sono altre, per i motivi che dicevo prima. Ci saranno tante sorprese, ne sono sicura».

Per lei è il sesto anno in Italia. Che campionato è?
«Quel tipo di campionato in cui non puoi giocare al 50% contro nessuno. La stanchezza non ci può toccare. Ogni anno il livello si alza. Mi ricordo la prima stagione a Busto, forse un paio di partite potevi valutarle come semplici. Ora no. La prima può perdere contro l’ultima. Non c’è un gap. È il campionato migliore del mondo».

Però le due nazionali azzurre rischiano di non andare a Parigi 2024.
«Essere sempre al top è veramente difficile. E sbagliare è umano. Le aspettative continue non fanno bene. Ma credo che l’Italia abbia giocatori di prestigio assoluto».

Non basta per vincere sempre.
«Per le altre squadre è più semplice: affronti l’Italia, vai senza pressione perché non hai nulla da perdere. Contro l’Italia devi spingere, e quindi l’avversaria è carica. Quando non hai pressione magari vinci».

Voi avete meno pressione in Belgio?
«Negli ultimi anni abbiamo portato via grandi risultati. Ma non saremo mai come l’Italia o gli Usa, da noi la pallavolo non si vive abbastanza. Il mio obiettivo è rientrare nella Nations League, è un altro tipo di competizione».

Ha parlato con Antropova del momento azzurro?
«Kate è una ragazza fantastica. È “easy” fuori dal campo, ed è veramente giovane. La guardo e penso: “Cavolo, è così alta ma tanto piccolina” (ride; ndr). Però imparerà ancora molto. Sono curiosa di vederla in campionato. In allenamento fa cose straordinarie».


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