Lorenzetti esclusivo: “Sarà una favolosa stagione di Superlega"

Ha lasciato Trento dopo lo scudetto, adesso il coach guida gli umbri: "C’è un livello altissimo, abbiamo gli alzatori più forti"
Lorenzetti esclusivo: “Sarà una favolosa stagione di Superlega"
Roberto Barbacci
5 min

Lo scudetto dal petto se l’è strappato decidendo di salutare Trento. Che poi l’abbia fatto con l’idea di lasciarlo soltanto “in affitto” per una stagione, questo Angelo Lorenzetti non lo dice. Di sicuro però vederlo sulla panchina di Perugia è già una ragione sufficiente per pensare che la stagione di SuperLega ormai alle porte abbia abbastanza motivi per poter essere considerata ancor più bella di quella appena trascorsa.

Lorenzetti, quanto le sono sembrati lunghi questi cinque mesi dal trionfo nella finale scudetto contro Macerata? «Tantissimo. Per questo sarà ancora più emozionante il debutto: Perugia è una città che vive di pallavolo e sarà bello affrontare questa annata assieme».

Che SuperLega si aspetta, dura ed equilibra come quella dell’anno passato?
«Un campionato di livello altissimo, che di anno in anno continua a crescere. Mi basta osservare quanti alzatori ci sono: tolto Christenson, penso di poter dire che i migliori al mondo giocano tutti in Italia. E avere alzatori forti significa mettere in ritmo gli attaccanti e aumentare il grado di competitività di ogni singola squadra. Di più: gli alzatori meno bravi o inesperti a loro volta si vedono costretti ad alzare il livello. Li chiamerei “effetti della globalizzazione”: ormai il volley non ha più segreti e anche all’estero s’impara più in fretta».

Lei però ha quello riconosciuto come il migliore al mondo: che vantaggio è avere Giannelli in squadra?
«Simone è un grandissimo giocatore. Quando è stato mandato via da Trento, perché non è stata una sua decisione, s’è comportato da signore. Ha ringraziato e ha voltato pagina. Qualcuno parlò di frizioni col sottoscritto, ma nulla di più falso. Lo ritrovo con piacere, anche se cambiato: nel mentre ha vinto un Europeo, un Mondiale con la Nazionale e uno per club».

Che Perugia ha trovato? Leon in estate è sembrato rinato.
«Leon è sempre stato Leon, solo che lo scorso anno veniva da un’operazione e per questo ha fatto più fatica. In nazionale Leon ha battuto benissimo, e tutti l’hanno osannato. Ma sia nei momenti duri che in quelli belli i giudizi vanno ponderati. A volte basta poco per cambiare opinione: se uno attacca col 60% va bene, col 40% meno, e non è giusto. Le parole, poi, vanno filtrate. Kaziyski in questo è un maestro: si fa scivolare tutte le critiche addosso».

Ben Tara può essere la rivelazione della stagione?
«Ha talento e qualità, ma deve ancora debuttare nel campionato italiano. Diamogli tempo di mostrare il suo valore e poi ne riparliamo. Inoltre nel suo ruolo c’è Herrera: quando ci ho giocato contro mi ha fatto sempre soffrire».

È difficile dire qual è la favorita per lo scudetto?
«Direi impossibile. Se la giocano in 4, forse anche 5».

Si può provare ad azzardare almeno chi potrebbe essere la sorpresa?
«Milano e Verona all’interno di questa SuperLega hanno già una loro storia, un loro vissuto. Per questo dico Taranto: lo scorso anno si è salvata sul filo di lana, in estate ha allungato il roster e preso giocatori di qualità ed esperienza».

Capitolo Nazionale: De Giorgi dopo il preolimpico ha chiesto di rivedere le date del campionati con la Lega, per dare modo ai giocatori di arrivare meglio agli appuntamenti estivi. Avete avuto modo di parlarne?
«No, e ammetto che la frase “nessuno pensa ai ragazzi” pronunciata da Fefé l’ho trovata un po' stonata. Bisognerebbe capire se è una frase che ha a che fare con la sfera “tecnica” o se con quella “politica”. Ognuno fa gli sforzi che ritiene necessari e adeguati, e non so se comprimere la stagione dei club possa essere la soluzione. Personalmente io d’estate faccio sempre il tifo per la Nazionale, ma quella frase un po' mi stona».

Tornando alla Superlega, l’ultima stagione ha regalato serie avvincenti e tante gare 5 set. Se la sente di firmare di nuovo per rivivere tanta incertezza?
«Ben venga lo spettacolo. Al di là dell’esito finale, a me la scorsa stagione è piaciuta tantissimo, e lo sarebbe stato anche se avessi perso gara 5 di finale. Abbiamo un campionato favoloso che merita solo di essere valorizzato».


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