Italvolley, intervista Balaso: “Vogliamo che la storia si ricordi di noi”

Il libero della nazionale e di Lube: «Dopo l’Europeo e il Mondiale abbiamo ancora tanta fame di vittorie»
Italvolley, intervista Balaso: “Vogliamo che la storia si ricordi di noi”© FIORENZO GALBIATI
Giorgio Marota
4 min

L'Italvolley di Fefè De Giorgi è una macchina che corre a tutta velocità, alimentata con la benzina delle motivazioni. Il viaggio dei sogni di questo Europeo tutto italiano è partito da Bologna ed è passato da Perugia; ora fa tappa al PalaRossini di Ancona, dove stasera (ore 21.15, diretta Rai2 e Sky) gli azzurri affronteranno al Svizzera con il pass per gli ottavi di finale già in tasca. «Noi abbiamo fame, tanta fame. E anche se siamo campioni d’Europa e del mondo in carica non ci siamo stancati di vincere». Parole e musica del libero Fabio Balaso, leader della difesa, talmente dentro la parte della chioccia per i giovani che - scherzando - si presenta come «il più vecchio del gruppo». A soli 27 anni.

Balaso, che Italia abbiamo visto fin qui?
«Diciamo un’Italia al 60% del suo potenziale. C’è ancora tanto margine di miglioramento».

In cosa dovete crescere?
«Il gioco può migliorare, il livello della competizione salirà e dovremmo evitare qualche calo di concentrazione di troppo».

Fin qui non avete perso neppure un set.
«Sì ma una grande squadra, quando vince, non può dimenticare gli errori che commette. Penso ad esempio al secondo set contro l’Estonia. Contro la Svizzera mi aspetto un’altra gara tosta».

Siete già agli ottavi. Le ultime due sfide del girone serviranno per?
«Arrivarci da primi e da imbattuti. Non faremo calcoli».

Lo spirito di gruppo è lo stesso dell’Europeo e del Mondiale?
«Sì, in Nazionale continuiamo a divertirci, c’è grande armonia e sentiamo la presenza di milioni di italiani che continuano a darci la carica».

Com’è vivere un Europeo in casa?
«Meraviglioso. Bologna e Perugia sono state incredibili. Ci siamo già qualificati per la fase di Bari e vogliamo che questo viaggio ci conduca fino alla final four di Roma».

Prima però passerete dalle Marche, per sfidare Svizzera (oggi) e Germania (mercoledì).
«Sicuramente ad Ancona vivremo altre due bellissime feste. Ci sarà tutto il pubblico di Civitanova che durante l’anno mi tratta come un idolo. Voglio vincere ancora tanti trofei per loro».

Qual è il confine tra l’entusiasmo di vivere un Europeo tutto in Italia e la pressione di doverlo vincere a tutti i costi?
«Con De Giorgi abbiamo lavorato tantissimo sulla testa. Sappiamo che tutti si aspettano l’Italia campione. Ci stiamo godendo il bello di questa atmosfera ma pensando solo al campo».

Le vittorie pesano, resettare tutto è davvero possibile?
«Siamo giovani e abbiamo avuto la fortuna di vincere a inizio ciclo. Ora vogliamo che la storia si ricordi di noi».

Dopo aver vinto tutto, un atleta può avere altri sogni?
«A me ne manca ancora uno, e in realtà manca a tutta la pallavolo italiana».

L’oro olimpico.
«Ne riparliamo tra dieci mesi?».

D’accordo. Parliamo dei nuovi, allora.
«Bovolenta, Rinaldi e Sanguinetti sono con noi da pochi mesi, ma il loro inserimento è stato spettacolare»

Le avversarie che la preoccupano di più?
«Francia, Polonia e Slovenia su tutte. Diciamo che i polacchi come caratteristiche possono darci più fastidio, ma abbiamo soluzioni per battere chiunque».


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