Giannelli genio: “L’azzurro è sacro, ci sentiamo sempre più forti”

Il capitano dell’Italvolley: «Atmosfera  pazzesca. Siamo un corpo e un’anima con i tifosi»
Giannelli genio: “L’azzurro è sacro, ci sentiamo sempre più forti”© ANSA
Giorgio Marota
5 min

Il tormentone azzurro ha un autore, Fefè De Giorgi, e tanti meravigliosi interpreti. Con un direttore d’orchestra: Simone Giannelli, mani sapienti al servizio del talento altrui e cervello fino di un gruppo che non smette di divertire ed emozionare gli italiani. «Siamo un corpo e un’anima con i nostri tifosi e vivere questo Europeo in casa è qualcosa di incredibile». Gli azzurri sono arrivati di slancio ai quarti di finale e domani sera a Bari (ore 21) cercano contro l’Olanda il pass per la final four di Roma.

Giannelli, lei parla sempre al plurale. Ma partiamo da un dato parecchio personale: 18 punti nel suo Europeo. Non starà mica diventando il terzo schiacciatore dell’Italvolley?
«Fin da piccolo amo attaccare. Sicuramente è un’arma in più per l’imprevedibilità del nostro gioco e mi diverto parecchio a mettere a terra palloni. Tutti si aspettano Michieletto, Lavia, Romanò... e poi arrivo io».

Da palleggiatore, che livello di gioco avete raggiunto?
«Siamo vicini alla miglior Italia. Stiamo crescendo, dopo ogni partita ci sentiamo sempre più forti».

Il 3-0 alla Macedonia vi ha portato a Italia-Olanda. Chi troverete dall’altra parte della rete?
«Una squadra che ci farà soffrire, con un grande coach come Roberto Piazza che sa tutto di noi».

Anche voi però sapete molto di loro: Van Garderen e Abdel-Aziz sono stati suoi ex compagni a Trento, con ter Horst condivide lo spogliatoio di Perugia.
«Tutti grandissimi giocatori. Il mio amico Nimir è un portento. Da solo può caricarsi la squadra sulle spalle e portarla a vincere anche contro squadre sulla carta più forti. È uno da 30 punti e da 5-6 ace a partita».

Come si ferma?
«Annullarlo è impossibile, limitarlo sì. Difendendo forte, alzando il muro e togliendogli delle certezze».

Bologna, Ancona, Perugia, ora Bari. Già trentamila tifosi nei palazzetti, e altrettanti se ne preannunciano tra i quarti e la final four. Che effetto fa?
«Abbiamo fatto sold out praticamente sempre. Un Europeo in Italia è una di quelle opportunità che ti capitano una volta nella vita. L’atmosfera è pazzesca, è bello sentire l’affetto che c’è intorno a noi. Purtroppo i tifosi non fanno i punti al posto nostro, quindi questo clima di euforia non deve distrarci».

Ci tolga una curiosità: quanto avete lavorato mentalmente per evitare la “sindrome da pancia piena” dopo aver vinto in due anni Europeo e Mondiale?
«In questo Fefè è fantastico. Ma ognuno di noi ci mette del suo premendo sull’acceleratore anche in allenamento. Diciamo che l’età ci aiuta: i più vecchi siamo io e Balaso, uno 27 e l’altro 28 anni. Gli altri ne hanno tra i 20 e i 23-24. Siamo un gruppo giovanissimo. A questa età non ci pensi proprio a tirarti indietro. E poi consideriamo sacra la maglia azzurra, come potremmo mollare?».

Lei è sempre stato un leader di questa Italia, ma aveva una spalla: Simone Anzani, assente perché sottoposto a un’operazione cardiaca. Quanto le manca la sua presenza?
«Oh tantissimo. Simo è un fratello. Non averlo è un dolore fortissimo. Sappiamo quello che sta passando, ad Ancona è venuto a trovarci e ci ha dato la carica. La sua presenza era un valore aggiunto, ma Simo ci fa bene anche da lontano perché con la sua assenza altri sono usciti dal guscio prendendosi più responsabilità».

“Se siamo questi qui non ce n’è per nessuno”. L’ha mai pensato durante questo Europeo?
«Sì, nel 3-0 contro la Serbia. E direi anche sabato negli ottavi con la Macedonia perché siamo stati concentrati fin dall’inizio. Ora però viene il bello».

A gennaio invitò il presidente della Repubblica a Roma per la final four di Coppa Italia. Mattarella venne, ma la coppa non finì tra le sue mani. Le finali dell’Europeo sono nella Capitale... ci riproviamo?
«Quella cosa non portò benissimo, stavolta preferisco di no perché questa coppa a Roma me la voglio venire a prendere davvero. Prima però c’è l’Olanda, non penso ad altro».


Acquista ora il tuo biglietto! Segui dal vivo la partita.© RIPRODUZIONE RISERVATA