© EPA Mondiali Volley, l’Italia va a caccia del suo quinto oro: la finale è contro la Bulgaria
INVIATO A MANILA - È ancora presto per abdicare al titolo di Campione del Mondo: un’Italia immensa si vendica alla grande nei confronti della Polonia che ci aveva punito nella finale di VNL e all’Europeo di Roma nel 2023. È ancora una volta contro di noi che nel 2022 i polacchi devo salutare i sogni iridati. Quelli che invece continueremo a inseguire noi nella finale di domani (ore 18.30) contro una Bulgaria a trazione italiana con sette giocatori che giocano nei nostri club, oltre il ct Blengini che ha allenato la Nazionale per sette anni fino all’argento olimpico di Rio. Bulgari spinti dal solito Alexandar Nikolov, il fenomeno di Civitanova che nella sua semifinale ha piegato la Repubblica Ceca 3-1.
Per l’Italia è aperta la caccia al quinto oro della storia, con la sesta medaglia già in tasca (male che va sarà il secondo argento di sempre). Un’Italia che ha saputo resistere al forcing della Polonia privata del suo opposto Kurek (sostituito da Sasak che aveva vinto la VNL) per un problema agli addominali nell’ultimo allenamento prima della partita, con un atteggiamento carico di determinazione. E nonostante sia andata sotto nel punteggio in tutti i parziali è riuscita a rimanere in partita con un’intensità difensiva davvero da campioni del Mondo: coperture, difese rocambolesche, ricezioni precise, un repertorio infinito trasformato in punti d’oro da Michieletto e soprattutto da un Romanò stratosferico. Mentre Russo ha tenuto duro all’inizio per poi prendere il ritmo giusto per murare un paio di volte il suo grande amico Leon, ai tempi di Perugia. Bottolo ha faticato all’inizio ha faticato in attacco ma poi si è ripreso e quando De Giorgi ha messo dentro Porro per farlo rifiatare in ricezione dove stava traballando, ha avuto risposte importanti. Stesso discorso per Anzani entrato al posto di Gargiulo, anche lui un po’ in difficoltà, che con due muri nel finale ha messo il suo autografo su questa sfida dopo tante sfortune. E se Giannelli ha fatto come sempre la sta parte, preciso in palleggio e preziosissimo in difesa e copertura, a meritarsi gli applausi è stato Francesco Sani che con tre battute nel secondo e tre nel terzo ha scavato definitivamente la fossa nel quale l’Italia sistemato la Polonia. Il sogno continua.
La cronaca della partita
PRIMO SET - Si comincia subito forte con un errore di Romanò, ma l’Italia non si scompone, si vede da come si muovono in campo gli azzurri. Michieletto tira due badilate e ci porta davanti. Si resta in equilibrio fino al 6-6, poi la Polonia prende il largo sfruttando i problemi Bottolo che fatica a trovare tempo e manualità contro l’altissimo muro polacco. Difficoltà che lo accomunano a Gargiulo, non a caso i due debuttanti a questi livelli altissimi. I polacchi salgono fino a 8-12, ma gli azzurri non mollano un centimetro risalgono un punto alla volta con un Romanò stratosferico che firma il muro del 14-14 e addirittura il +2, 18-16 con Gargiulo che si riscatta, mentre Michieletto è infallibile. La Polonia ci aiuta con 8 battute sbagliate ma anche non ne sbagliamo 7, andiamo 20-17, 22-19 fino a 24-20. A chiudere il parziale ci pensa Bottolo dopo aver mandato fuori la palla del 24-21. Si può fare.
SECONDO SET - Qui il parziale sembra prendere un’altra piega. La Polonia. Soprattutto Leon, marcatissimo primo set e poco reattivo, si riprende la squadra sulle spalla e la trascina fino all’1-4. Ma la squadra di De Giorgi non ci sta a mollare. Michieletto e Romanò reagiscono e agganciano i polacchi sul 6-6 che comunque restano davanti fino al 12-13, poi Romanò, Bottolo e ancora Romanò con un ace firmano il sorpasso 15-13, saliamo a +3 con un altro ace di Bottolo e a +4 con un errore polacco. Un vantaggio che teniamo fino al 20-16. Ma Leon non ci sta e ci raggiunge sul 20-20, qui siamo bravissimi a non cedere il passo anche quando la Polonia cerca la fuga sul 21-22 con una bella palla di Semeniuk. Bottolo pareggia, Semeniuk stavolta sbaglia e siamo di nuovo davanti 23-22, Bottolo ci porta addirittura a +2 e poi ci pensa un ace di Sani a portarci sul 2-0, 25-22.
TERZO SET - Ancora più incredibile l’andamento del terzo set, con la Polonia brava a sfruttare un calo collettivo soprattutto di Bottolo e Gargiulo per volare sempre con 4-5 punti di vantaggio con Leon sempre protagonista. Complice anche una mezza scavigliata di Romanò a inizio set, che ha creato ancora più confusione. Ma fino al 9-14, perché l’Italia non è mai scesa sotto un certo livello di rendimento e a forza di difendere e tirare su palloni. e di continuare a fare punti in contrattacco e in fase cambio palla, mentre la Polonia ci concede errori e battute sbagliate, cominciamo lentamente a risalire la corrente. Sono Romanò, ancora lui, e Michieletto, insieme ai muri di Russo a riagguantare i polacchi sul 18-18. A portarci sul +1 - 20-19 - è un muro di Anzani subentrato a Gargiulo come Porro per Bottolo. Ma sono le battute al veleno di Sani che scavano il divario definitivo. Prima un ace, poi ancora un muro di Anzani e siamo 22-20. Leon riavvicina la Polonia, Porro la riallontana, Michieletto ci porta sul 24-21 e poi è sempre il fenomeno Mick dopo che un muro di Huber aveva riportato sotto la Polonia a 24-23 a chiudere un diagonale fantastico la semifinale che ci porta alla nuova corsa all’oro. Sì, il sogno continua.
ITALIA-POLONIA 3-0 (25-21, 25-22, 25-23)
ITALIA: Michieletto 12, Giannelli 3, Balaso (l), Bottolo 5, Romanò 15, Gargiulo 3, Russo 6, Porro 3, Sani 2, Anzani 2. N.e.: Sbertoli, Rychlicki, Galassi, Pace (l), Porro. All.: De Giorgi.
POLONIA: Komenda 1, Leon 15, Kochanowski 6, Semeniuk 7, Huber 6, Sasak 9, Popiwczak (l), Fornal. N.e.: Jakubiszak, Novak, Firley, Granieczny (l), Szalpuk. All.: Grbic.
ARBITRI: Mokry (Svk) e Alblooshi (Emirati Arabi)
Durata set: 27’, 29’, 30’. Tot.: 1h26’
Le cifre - ITALIA. 7 ace, 9 muri, 22 errori di cui 16 battute sbagliate; 32% attacco; 63% ric. pos. (21% prf.). POLONIA: 3 ace, 10 muri, 24 errori di cui 17 battute sbagliate; 41% attacco, 29% ric. Pos. (29% prf.).
