Il talento Furlani: “Sogno già l’atmosfera degli Europei di Roma”

Il campione di salto in lungo per giugno mette nel mirino un trionfo allo stadio Olimpico
Il talento Furlani: “Sogno già l’atmosfera degli Europei di Roma”© Getty Images for European Athletics
Franco Fava
5 min

«Domenica scorsa ero all’Olimpico per tifare la mia Roma contro la Fiorentina, ho avuto la fortuna di scendere in campo nel pre partita e mettere i piedi, primo in assoluto, sulla pedana del salto in lungo in via di rinnovamento: ho provato un’emozione grandissima pensando agli Europei di giugno, quando sarò protagonista». Mattia Furlani, classe 2005, nonostante la sua giovane età è entrato nel gotha mondiale del lungo la scorsa estate con un volo monstre di 8 metri e 44 centimetri. Solo una leggera bava di vento di troppo (+2,2 m/s) ne ha impedito l’omologazione: miglior misura mondiale Under 20 della storia in ogni condizione. Due mesi dopo ha conquistato con 8,23 regolare il titolo iridato U.20, chiudendo la stagione in vetta alla classifica mondiale della categoria con 8,24, misura superiore al record italiano junior che Andrew Howe deteneva da 19 anni. «Se penso che il grande Carl Lewis alla mia età (18 anni) saltava 8,35 con lo stesso vento a favore, mi vengono i brividi».

Famiglia

Nato a Marino e cresciuto a Rieti da genitori con l’atletica nel sangue - papà Marcello, saltava 2,27 in alto nel 1985, la mamma Khaty Seck, ex velocista di origini senegalesi e oggi sua allenatrice - già a 16 anni era il migliore al mondo nella sua categoria nel salto in alto con 2,17, prima di dedicarsi anima e corpo al lungo. In videoconferenza, dalla sua stanza della foresteria del Centro di preparazione olimpica Bruno Zauli di Formia, ci svela i tanti progetti alla vigilia di una stagione intensa di grandi appuntamenti, con la rassegna europea nella Capitale al centro delle sue ambizioni.

Lei ha già vinto l’oro nell’alto e nel lungo agli Europei U.18, poi di nuovo a Gerusalemme quello del lungo U.20 con 8,23: lo sa che con questa misura sarebbe salito sul podio alle ultime Olimpiadi, oltre che ai Mondiali e agli Europei?
«Il problema è che devi saltare lungo nella finale che conta. Ma siccome sono sicuro che nel 2024 farò ancora meglio sono molto fiducioso, senza però montarmi troppo la testa. Vincere a Roma sarà difficilissimo contro il campione olimpico, il greco Tentoglou».

Europei a Roma (7-12 giugno), poi Olimpiade a Parigi e Mondiali U.20 a fine agosto a Lima, su quale punta?
«Sono giovane e ambizioso, ma devo stare con i piedi per terra, se penso che ai Giochi di Los Angeles 2028 avrò solo 23 anni. Gli Europei di Roma però sono una grande occasione che non voglio perdere, perché già immagino l’atmosfera che ci sarà all’Olimpico quando salterò. E poi non c’è solo la stagione all’aperto...».

Ha in programma anche i Mondiali indoor di marzo a Glasgow?
«Perché no? Farò solo tre, quattro uscite in sala, compresi gli Assoluti, e mi piacerebbe saltare anche al Mondiale per fare esperienza. La stagione è lunghissima».

È stato eletto “stella emergente” dall’Associazione europea e ha chiuso il 2023 al terzo posto nelle graduatorie continentali: come intende avvicinarsi all’evento dell’Olimpico?
«Esordirò all’aperto a Savona il 15 maggio, sulla pedana dell’8,44: l’organizzatore Marco Mura sta allestendo una grande gara di lungo. Spero proprio di ripetermi».

Tra gli obiettivi del 2024 c’è anche il record italiano di 8,47, che Howe stabilì nel 2007 ai Mondiali di Osaka quando conquistò l’argento?
«Obiettivo inevitabile. Spero che quel giorno il vento non sia troppo favorevole».

Conta anche di cimentarsi sui 100?
«Ho un personale di 10”64 fatto due anni fa, ma oggi valgo molto di più: appena capita torno a correre la distanza: sto lavorando molto per velocizzare la rincorsa».

Chi è il suo mito?
«Mi ha affascinato Pedroso per la sua regolarità nei salti. Carl Lewis ha fatto la storia».

Qual è il rapporto con Gimbo Tamberi, suo compagno d’allenamenti in questi giorni a Formia?
«È un’ispirazione quotidiana. Non so descrivere l’amore che ho per lui. Non ci capiterà più un campione tanto carismatico».

Lì a Formia divide la stanza con suo fratello Luca, altro talento dell’alto, per non parlare di sua sorella Erika: e se agli Europei di Roma con lei ci fossero anche loro?
«Tutti e tre all’Olimpico? Sarebbe bellissimo. Ma la vedo difficile: Luca sta riprendendosi dall’operazione alla caviglia, Erika sembra aver superato la fase negativa».

Da 1 a 10 cosa si aspetta dagli Europei di Roma?
«Scusate l’entusiasmo: 15. E sarebbe fantastico se Roma riuscisse ad aggiudicarsi anche i Mondiali 2027: per allora l’esperienza non mi mancherà».


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