Atletica, Furlani: “Sogno l’Olimpico pieno”

Il primatista confessa segreti e sogni e abbraccia Howe: “Su Spiderman scherzo, ma alla fine i super poteri ci sono davvero”
Atletica, Furlani: “Sogno l’Olimpico pieno”© Getty Images for European Athletics
Christian Marchetti
5 min
ROMA -  Khaty Seck fugge nella bolgia dall'aula Giulio Cesare in Campidoglio dove vengono presentati gli Europei di Roma 2024, ma lascia dietro sé parole che vogliono essere profetiche: «Dove può arrivare Mattia? Siamo all'inizio del percorso, aspettiamo gli sviluppi. C'è sempre qualcosa da migliorare. E per fortuna!». Mattia Furlani mette la mano sul fuoco: il segreto del suo successo è la mamma-coach. «La mia famiglia incide per il 90% sull'atleta che sono diventato. E lei è la forza motrice: si alza alle 4 del mattino per programmare, mi segue negli allenamenti, dorme nel pomeriggio e la sera torna a programmare. Ed è sempre lei a studiare programmi rivoluzionari. È incredibile ciò che sta facendo». 
Ma è il 19enne reatino Mattia che poi va in pedana e che ora viene giustamente celebrato per quell'8,34, record italiano di salto in lungo e miglior prestazione mondiale indoor Under 20, ottenuto sabato agli Assoluti di Ancona. 

I modelli di Furlani

La presentazione si conclude su un punto panoramico del Campidoglio, perfetto per le foto ricordo. Andrew Howe, ora ex primatista, abbraccia Furlani e, orgoglioso, gli dice: «Ti voglio bene». «Avevamo già parlato via social ma non è la stessa cosa. Gli ho fatto gli auguri per la nascita della figlia Anna», racconta Mattia con un nugolo di microfoni sotto al naso. È il suo momento, «qualcosa di incredibile. I messaggi? Ne stanno arrivando tantissimi, anche da persone che non sentivo da anni». I risultati e le aspettative aumentano, proprio in quest'anno che «è un macello», tra Mondiali indoor, Europei, Olimpiade, la maturità («Grosso aiuto mi viene da una scuola privata») e la patente. Ma c'è da studiare anche sui video, in questo caso i salti dei suoi modelli. «Però non credo che esista il campione perfetto. Powell aveva la corsa migliore, ma magari Echevarria chiudeva meglio. Pedroso era il migliore nello stacco, ma forse non entrava veloce come Lewis». Ma cos'è quel percorso di cui parla sua madre? «Noi studiamo tutto a tavolino e allora, in automatico, sappiamo cosa c'è da fare. Parliamo di visualizzazione, ma ai risultati poi devi arrivarci». E ancora: «Io scherzo spesso su Spider Man e i superpoteri effettivamente stanno uscendo fuori. Non roviniamo i supereroi ai bambini, ma quei superpoteri si costruiscono con il sacrificio e la dedizione. Sono contento perché sto crescendo biologicamente e mentalmente e allora quelle doti hanno ancora più senso». La famiglia Furlani al gran completo: oltre a Kathy, ex sprinter di nazionalità senegalese, il papà ex altista Marcello e i fratelli di Mattia, Erika e Luca. «Erika e Luca sono fondamentali. Lei la seguo nelle sue gare di salto in alto da quando avevo tre anni ed è una maestra in allenamento, atleta da 110 e lode. Luca è la persona più creativa che io conosca oltre a quella alla quale voglio più bene. Insieme abbiamo creato un canale YouTube che porta il mio nome in cui racconto le mie giornate». 

Il sogno dell'Olimpico pieno

Sono pensieri teneri anche quelli verso la città che poco più in là si offre magnifica sotto gli occhi di Mattia. «L'Olimpico pieno per la mia gara del lungo agli Europei? Magari! Sono un romanista sfegatato, ho visto lo stadio pieno e sarebbe eccezionale vederlo zeppo di tifosi per uno sport come l'atletica che non gode della stessa popolarità del calcio». 
Natali a Marino, il trasferimento a Rieti nel 2010, il contratto con le Fiamme Oro e tante cose ancora da fare. Però Roma chiama. «La mia ragazza è romana. Spesso arriviamo in Piazza del Popolo e passeggiamo lungo Via del Corso. Pensare di onorare una città del genere è bello e stimolante e spero di portare questi stimoli in pedana». Con ordine, Mattia. Ricorda il percorso... 

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