Donne (con figli) da record: è primato mondiale F45 a Valencia, battuta la Bertone

Diver Senead a Valencia Marathon ha fatto un grande tempo, nuovo primato mondiale di categoria F45. Crono che cancella il primato dell'italiana Catherine Bertone
Donne (con figli) da record: è primato mondiale F45 a Valencia, battuta la Bertone
Cesare Monetti
5 min

L’eccezionale Valencia Marathon di domenica 4 dicembre si sta portando dietro una scia di primati personali e di record di assoluto livello tecnico. Abbiamo raccontato nei giorni scorsi di come la cinquantenne valdostana Catherine Bertone abbiamo stabilito con 2h34’10” il nuovo primato italiano di categoria F50, andando molto vicino al record mondiale di 2h31’05” che appartiene all'ucraina Tatyana Pozdnyakova fatto a Los Angeles nell'ormai lontano 2005. Ancora abbiamo raccontato che Catherine Bertone era ancora primatista mondiale di categoria F45, record di 2h28’34” che è anche suo primato personale, fatto alla Maratona di Berlino 2017.

Osservando invece con più attenzione la classifica femminile di Valencia balza agli occhi uno spettacolare 2h21’34”, crono tra i tempi migliori della storia della maratona femminile, fatto dalla 45enne irlandese Diver Senead, naturalizzata australiana, che ha di fatto così polverizzato la migliore prestazione mondiale categoria F45 che fino a domenica scorsa apparteneva appunto alla Bertone.

Ma chi è tale Diver Senead? Come fa alla soglia dei 45 anni ad avere prestazioni di assoluto livello mondiale, ben oltre ad esempio al record italiano di Valeria Straneo o il ‘tempone’ fatto dalla nostra Giovanna Epis in gara di 2h24’54”?

Una spiegazione ha provato a darla Luciano Duchi, ideatore, fondatore, padre, running project, chiamatelo come volete, della RomaOstia Half Marathon, da sempre la più grande mezza maratona italiana. Luciano da sempre è un profondo conoscitore del nostro mondo e degli atleti italiani e internazionali. Abbiamo il piacere di riportare il suo scritto:

“Quando si chiede l’età anagrafica agli atleti che vengono ad interessarsi al nostro Running Project Luciano Duchi, non ci limitiamo a chiedere l’arido, anche se importantissimo, dato dell'anno di nascita, chiediamo anche da quanto tempo la persona corre. Se un atleta ha iniziato a gareggiare da giovanissimo, ha percorso tutte le tappe anagrafiche della sua vita agonistica, da allievo a master, magari M35 o M40, siamo certi che le sue possibilità di miglioramento se non inesistenti, siano assolutamente ridotte al lumicino. Quando invece si avvicina un atleta, uomo o donna, di 35/40 anni, che ha mantenuto un fisico integro, che ha iniziato da poco a correre, spesso con il fai da te o con una delle tante tabelle oggettive di preparazione, che può magari acquistare al supermarket , magari, gliela danno gratis se ha raggiunto un certo numero di punti, le possibilità di miglioramenti nei tempi, più che probabili, sono certe.

Un’atleta nata, in Irlanda il 17.02.1977, fa delle cose esaltanti e oggi a Valencia è arrivata 12^ con il tempo di 2.21.34, un tempo che sarebbe record italiano di oltre due minuti: la naturalizzata australiana Diver Senead.

La Diver, dopo essersi laureata in educazione fisica a 21 anni, nel 2002 ha deciso di trasferirsi in Australia. Ha insegnato nelle scuole di Melbourne e la sua vita si svolgeva tranquilla. Dopo i 30 anni iniziò a correre, senza alcuna velleità. Cominciò, come la nostra Straneo, a fare le gare non importanti, facendo subito vedere le sue qualità.

Nel 2014, aveva già 37 anni, arrivò seconda nella maratona di Melbourne in 2.34.15.

Ebbe il dilemma: posso a 37 anni con due figli pensare a fare la maratoneta? La riposta fu positiva. L’anno dopo partecipò alla maratona dei mondiali di Pechino e arrivò ventunesima in 2.36.38. Il 12 marzo 2017 in Giappone a Nagoya, nella maratona di sole donne, arrivò decima dando una spallata al suo personale ottenendo 2.31.37, a 40 anni non era da disprezzare il tempo, anzi! Partecipò anche ai mondiali di Londra, dove arrivò ventesima con 2.33.26. Una mezza a Valencia, il 24.03.2018 in 1.11.40 tanto per velocizzarsi e il 14.10.2018, ancora a Melbourne ottiene 2.25.19 che a 41 anni era un signor tempo. Ancora una chicca a Londra, il 28 aprile 2019, settima in 2.24.11 ancora primato personale.

A settembre, nella mezza più partecipata al mondo, quella di Newcastle la Great North Run arrivò sesta in 1.09.32. A Doha, nei mondiali del 2019 soffrì il caldo e preferì gareggiare sui 10.000: quattordicesima in 31.25.49. Il 3 Novembre 2019 a 42 anni, arrivò quinta nella ‘Grande Mela’ a New York con il tempo di 2.26.23. Subì anche lei lo stop per il Covid 19 e il 7 agosto 2021 si presentò a Tokyo, nella maratona dei Giochi Olimpici dove arrivò decima in 2.31.14, ma l’oro della Keniana  Jepchirchir era a meno di quattro minuti, si vinse infatti in 2.27.20.

Oggi a Valencia ha fatto il suo capolavoro 2.21.34. Per quanti anni questo tempo incredibile sarà il record mondiale, o migliore prestazione mondiale scusate, della categoria SF45? Per me il tempo ottenuto da lei oggi vale come il salto di 8,90 che fece Bob Beamon a Mexico City 1968, migliorando il record mondiale di 55 centimetri. Ultima chicca, la dottoressa Catherine Bertone, 6 maggio 1972, ha corso a Valencia in 2.34.14 come SF 50, un record perso e uno guadagnato”.

 


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