Calcio: cinesi scatenati, spesi 260 milioni in un mese

Nell'ultima sessione di mercato il volume d'affari della Chinese Super League ha superato quello della Premier League inglese
Alessandro Aliberti
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ROMA - È stato pubblicato da pochi giorni l'annuale Big 5 Transfer Window Analysis, il report invernale pubblicato da Fifa TMS, che ha lo scopo di analizzare il volume di affari dei trasferimenti avvenuti nei 5 più importanti campionati europei (Inghilterra, Spagna, Italia, Germania e Francia).

IL DOCUMENTO - Dal documento si evince che il 2016 ha segnato un trend negativo nella spesa per i trasferimenti durante il mercato di gennaio: i club dei 5 maggiori campionati hanno investito una cifra che si aggira intorno ai 314 milioni di euro (82 milioni in meno rispetto al precedente mercato invernale). L'unica eccezione a tale andamento negativo è rappresentata dai club medio-piccoli della Premier League che, incentivati dalla voglia di partecipare alla spartizione di quello che sarà il contratto di vendita dei diritti televisivi più ricco della storia (per il triennio 2016-2019 si è raggiunto l'accordo per la cifra record di 5,136 miliardi di sterline, quasi 7 miliardi di euro), hanno investito milioni di sterline allo scopo di non retrocedere ( basti pensare ad Imbula preso dallo Stoke City per 25 milioni di euro). Tra le 5 maggiori leghe europee, chi ha investito meno sul mercato di gennaio è la Serie A. Il campionato italiano ha registrato 76 movimenti in entrata per una spesa totale di 23 milioni di euro.

VIDEO: GERVINHO IN CINA 

IL FENOMENO CINESE - Quello che appare particolarmente singolare, anche agli occhi dell'osservatore meno attento, è l'improvvisa quanto sorprendente esplosione del gigante cinese sul mercato calcistico. E' da almeno un triennio che i club della Chinese Super League hanno iniziato ad investire ingenti risorse per migliorare il livello qualitativo del calcio made in China, tanto che l'AFC (la federazione calcistica asiatica) si è imposta come seconda forza in termini di investimenti fatti per l'acquisto di calciatori. 


Con l'ultimo colpo del Jiangsu Suning, il centrocampista brasiliano dello Shakhtar Donetsk Alex Teixeira, acquistato per una cifra che si aggira intorno ai 50 milioni di euro, il campionato cinese ha addirittura superato la Premier: 258,9 milioni di euro a 247,3, secondo le cifre di transfermarkt. Una cifra, tra l'altro, destinata a salire ancora, visto che la finestra del mercato cinese chiude il 26 febbraio.

INVESTIMENTI PRIVATI - Questo significativo aumento degli investimenti cinesi sul mercato calcistico mondiale trae origine della vittoria del Guangzhou nella Champions League asiatica, che ha fatto da traino all'intero movimento e che ha catalizzato l'interesse delle più ricche multinazionali cinesi, tanto da portarle ad investire ingenti somme: nel  2014 la Super League ha incassato circa 50 milioni di euro grazie a nuovi accordi di sponsorizzazione.

IL GOVERNO - Ma la vera ragione che si nasconde dietro questa improvvisa esplosione del movimento calcistico cinese risiede nello sforzo fatto dal governo di Pechino che, dopo la disastrosa e, tra l'altro unica, partecipazione dalla nazionale cinese ai campionati mondiali (nel 2002 in Korea, 3 sconfitte e 0 gol realizzati), ha iniziato ad incentivare la pratica calcistica nelle scuole e a finanziare scuole calcio: nei primi mesi del 2015, il presidente cinese Xi Jinping, grande appassionato di calcio, ha annunciato un piano decennale per potenziare le strutture calcistiche, allo scopo di aumentare la popolarità di questo sport.

Inoltre nei prossimi mesi diverse compagnie statali inizieranno a finanziare direttamente le società allo scopo di attrarre sempre più campioni e di trasformare il campionato cinese in una competizione di prima fascia. Infatti se fino a qualche anno fa in Chinese Super League approdavano soltanto calciatori a fine carriera alla ricerca dell'ultimo contratto milionario, acquisti del calibro di Jackson Martinez, Texeira e Gervinho sembrano aver rovesciato anche questo trend.  

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