Gravina: "Credo nel Daspo e nel recupero"
Queste invece le parole di Gabriele Gravina, numero uno della Figc: "Incontro positivo. Abbiamo delineato alcune idee e riflessioni che possono migliorare la qualità infrastrutturale, mi riferisco in particolare all'ipotesi d'inserimento del riconoscimento facciale. Abbiamo poi ribadito che le nostre norme sancite nell'articolo 62 delle Noif sono le più severe a livello internazionale - ha aggiunto il presidente federale -. Il principio enunciato da Infantino (sconfitta a tavolino, ndr) è già previsto dalle nostre norme. Più complicato è poi applicarlo". Parlando poi della possibilità di inasprire il Daspo ha concluso: "Io sono molto favorevole soprattutto all'idea del recupero. Il Daspo è sicuramente uno strumento che sta dando i suoi frutti. Quindi inasprirlo non so a cosa possa servire. A me piace più l'idea del Daspo, ma che sia accompagnato da un processo di recupero, di riabilitazione". Così poi Gravina sul ricorso dell'Udinese dopo la chiusura dello stadio: "Non spetta a me entrare nel merito delle valutazioni oggettive che l'Udinese nel suo ricorso porterà avanti. Ma c'è un elemento fondamentale sul quale davvero tutti dobbiamo essere impegnati. Qui non è più un problema di uno, tre, cinque, dieci come è il caso di Udine. Qui è un problema in cui dobbiamo agire con grande positività". E ancora: "Quello che noi chiediamo alle nostre società è sensibilizzare verso un atteggiamento positivo di tutto il resto della tifoseria. Quindi è importante far scattare sia le attenuanti sia le esimenti con un atteggiamento positivo da parte di tutto lo stadio. Devo dire che purtroppo a Udine quando è rientrato Mignan i fischi hanno accompagnato e hanno condiviso qualcosa che era meglio condannare".