Da Criscito a Giovinco, e che sorpresa Grifo: la Top 11 degli italiani all'estero

Sono tanti i giocatori che hanno fatto le valigie per uscire dall'Italia e trovare fortuna da altre parti. Alcuni si sono rilanciati, altri stanno facendo più fatica. Dall'Inghilterra alla Russia, dal Portogallo alla Germania, la bandiera tricolore sventola sempre più alta
Da Criscito a Giovinco, e che sorpresa Grifo: la Top 11 degli italiani all'estero© AP
Francesco Guerrieri
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ROMA - Gli Europei in Francia sono ormai sempre più vicini, 10 giugno data da cerchiare in rosso sul calendario. L’Italia esordirà il 13 contro il Belgio. Sì, ma chi saranno i 23 di Conte? Difficile dirlo oggi, ma di sicuro la concorrenza è tanta. In Italia ma… anche all’estero. Sono tanti i giocatori che sono emigrati per trovare spazio e mettersi in mostra. Abbiamo provato così a mettere in campo un 4-3-2-1 allenato da Claudio Ranieri.

MANNONE (Sunderland) – Iniziamo subito con una scelta complicata. Tra i pali le soluzioni sono poche: Mannone, Sirigu o Curci? Abbiamo optato per il primo, anche se nel Sunderland è per lo più una riserva. Perché lui allora? Sirigu non gioca nel Psg (solo 2 presenze tra campionato e coppa), Curci non è mai sceso in campo da quando è arrivato al Mainz. Ecco perché il nostro titolare è il portiere cresciuto nell’Atalanta: secondo di Pantilimon, ha giocato titolare nelle ultime tre partite con City, Liverpool e Aston Villa.

DARMIAN (Manchester United) – Arrivato in estate dal Torino, Matteo Darmian si è piazzato sulla fascia destra dello United per non spostarsi più. Su e giù come un treno, fermato solo da un infortunio a inizio dicembre. Ora sta tornando in forma per riconquistarsi la corsia occupata (temporaneamente) da Young. Il titolare è lui, e vuole rimettersi in fretta per correre verso l’Europeo.

OGBONNA (West Ham) – Una delle sorprese della Premier League è quel West Ham che viaggia a -1 dall’Europa League: merito anche di Angelo Ogbonna, che dopo alcune difficoltà iniziali nell’ultimo mese ha trovato una continuità che forse si era vista solo ai tempi del Torino.

RAGGI (Monaco) – Una colonna della difesa di Jardim, impossibile pensare un Monaco senza di lui. Si è parlato anche di un interesse della Lazio che cerca un leader dietro, solido e d’esperienza. L’identikit potrebbe essere il suo, ma meglio girare alla larga: Raggi non è in vendita. Difensore ma non solo: in questa stagione infatti ha già segnato 2 gol, uno nei preliminari di Champions contro il Valencia e l’altro in Ligue 1 con il Guingamp.

CRISCITO (Zenit) – Nel gelo di San Pietroburgo, c’è chi tiene alta la bandiera tricolore. Mimmo Criscito ormai è di casa in Russia: quinta stagione allo Zenit, quella fascia sinistra conosce un solo padrone. Di tornare in Italia (per ora) proprio non ne vuole sapere: nel marzo scorso ha prolungato il contratto con i russi fino al 2018. Certo, se la Nazionale chiama…

VERRATTI (Psg) – Grande rimpianto del calcio italiano. Dalla Serie B ad un top club europeo, come nel migliore dei sogni. Qui è tutto vero, e Marco Verratti è sempre più uno dei leader del Psg. Recupera, imposta, riparte e mette ordine a centrocampo. Pensate che nella partita di coppa contro i dilettanti del Wasquehal ha fatto gli stessi passaggi di tutta la squadra avversaria (171). Punto fermo della Nazionale di Conte, uno dei 23 posti all’Europeo è sicuramente suo.

THIAGO MOTTA (Psg) - A metà campo si parla francese in questa speciale formazione. Parigino per la precisione. Dopo Verratti ecco Thiago Motta: altro giocatore chiave della squadra di Blanc, con l’ex pescarese e Matuidi (o Rabiot) forma il terzetto titolare del Psg a metà campo. Quando è stato messo di fronte ad un bivio tra Italia e Brasile ha scelto la maglia azzurra; l’ultimo Mondiale non è andato benissimo, e ora vuole riscattarsi.

AQUILANI (Sporting Lisbona) – In Italia ci ha provato, eccome: Roma, Juventus, Milan e Fiorentina. Un salto in Premier a Liverpool ma niente di eccezionale. Ora sembra aver trovato la sua dimensione ideale in Portogallo allo Sporting: 9 presenze e 2 gol in campionato, una rete anche in Europa League e in coppa nazionale. A 31 anni la Nazionale ormai sembra essere un treno già passato, ma Aquilani ha voglia di rilanciarsi, e Lisbona sembra essere la piazza ideale.

GIOVINCO (Toronto) – L’MLS ai piedi di Sebastian Giovinco. La formica atomica è diventata “The Atomic Ant”. Incanta tutti con la palla tra i piedi: finte, sterzate, assist e tanti, tanti gol. Al punto di diventare MVP della stagione con 22 gol e 13 assist e entrare nella top 11 della MLS. Oltre che nella nostra, naturalmente.

GRIFO (Friburgo) – Facciamo uno strappo alla regola. Per affiancare Giovinco sulla trequarti abbiamo pescato in Germania, nella seconda divisione. Seconda sì, ma l’obiettivo sempre più concreto è quello di festeggiare la promozione in Bundesliga a maggio. Il Friburgo è lì secondo a +5 dalla terza, trascinato da Vincenzo Grifo. Chi? Classe ’93 e doppio passaporto tedesco e italiano, ha giocato anche 4 partite (un gol e due assist) con l’Under 20 tra il 2013 e il 2014 e una convocazione con l’Under 21 di Di Biagio. Un talento di 22 anni che in Germania sta lasciando tutti a bocca aperta: 16 presenze, 8 gol e 6 assist in questa stagione. In Italia non ha mai avuto ancora l’opportunità di mettersi in mostra, e forse è arrivato il momento giusto.

OKAKA (Anderlecht) – Altro talento che dopo molti alti e bassi in Italia ha deciso di emigrare per far vedere a tutti le sue qualità. Maglia bianco-malva dell’Anderlecht, in Belgio Okaka è diventato una forza della natura: 11 gol in 28 presenze tra campionato ed Europa League; addirittura tra settembre e ottobre ha segnato 6 reti in 5 gare. Conte lo segue da vicino, e dopo un anno l’ha riportato in Nazionale proprio contro il “suo” Belgio.

Allenatore: RANIERI (Leicester) – Una favola che non accenna a fermarsi. Non aprite gli occhi a Claudio Ranieri, che sta vivendo un vero e proprio sogno. Trascinato da Vardy (QUI la sua storia) e Mahrez (QUI la sua), il suo Leicester sta lasciando tutti a bocca aperta. Quotato dai bookmakers inglesi come uno dei favoriti alla retrocessione, dopo quattro mesi Ranieri è secondo a -2 dall’Arsenal primo.

IL RESTO DELLA COLONIA - In campo si va in 11 certo, ma la colonia azzurra all’estero si espande sempre di più. Da El Shaarawy (separato in casa nel Monaco e al centro del mercato) e De Ceglie (Marsiglia) in Francia, a Donati (Leverkusen) e Caldirola (Darmstadt) in Germania, passando per l’Inghilterra con Pellé e Borini, che con Southampton e Sunderland stanno avendo alti e bassi, e Diamanti, oggetto misterioso del Watford. E in Spagna? Immobile è già sulla via del ritorno dopo un anno a Siviglia, dove in infermeria c’è Andreolli per la rottura del legamento; titolari Piccini (Betis) e Biraghi (Granada), sta conquistando sempre più spazio Verdi (Eibar). Italiani in campo sì, ma anche in panchina: Materazzi ha vinto il campionato in India (con Blasi e Potenza), il Panathinaikos (dove è arrivato Mesto) ha scelto Stramaccioni per rilanciarsi, e Agostinelli è andato in Albania al Partizan Tirana. Bandiera azzurra anche in Ungheria, dove sulla panchina del Tatabanya (seconda divisione) c’è Bruno Giordano, trascinato dai gol di Rocchi. Per finire il nostro viaggio andiamo oltreoceano, dove in America ci sono Donadel (Montreal) e Pirlo (New York) e in Australia Piovaccari (Sydney Wanderers).

@francguer


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