© APROMA - Un poker per entrare nella leggenda. Ancora una volta. Proprio come il suo eterno rivale Lionel Messi, Cristiano Ronaldo si diverte ad infrangere record che già gli appartenevano in una corsa senza freni a suon di gol e prestazioni da extraterrestre. CR7 con le quattro reti segnate al Malmoe diventa il primo giocatore nella storia a realizzare 11 gol nella fase a gironi. Certo, le avversarie non erano irresistibili, direte voi. Contro il Psg, in effetti, il portoghese non è riuscito ad andare in gol nè all'andata, nè al ritorno. Si è riscattato con gli interessi contro le altre due squadre del girone, lo Shakhtar e il Malmoe, rifilando rispettivamente cinque gol agli ucraini e sei agli svedesi. Una slavina inarrestabile che rilancia le quotazioni del 'nemico' Benitez, fischiato prima della sfida di ieri al Bernabeu e poi timidamente applaudito al triplice fischio dopo un 8-0 anch'esso entrato nella storia dell Champions come la vittoria più netta di una squadra in questa competizione.
CHE SFIDA CON MESSI - Ronaldo ha vinto l'ennesima sfida, quella contro le statistiche, alzando ancora di più l'asticella dell'impossibile. Undici gol in Champions Ronaldo li aveva già realizzati in tre edizioni (sono solo tre i giocatori che ci sono riusciti Messi, Mario Gomez e Van Nistelrooy). E parlando del duello infinito con Messi, aggiungiamo che il portoghese lo ha staccato in classifica con 88 gol in Champions, contro i 79 di Leo.
RECORD SU RECORD - Pensate che CR7 da solo in questa edizione di Champions ha segnato più di dodici squadre (Shakhtar, Malmoe, Wolfsburg, Manchester United, CSKA, PSV, Benfica, Galatasaray, Astana, Juventus, Borussia Moenchengladbach e Siviglia), escluse quelle che concluderanno stasera il loro cammino ai gironi. Fra di loro BATE, Olympiacos, Arsenal, Dinamo Zagabria, Porto, Dinamo Kiev, Maccabi Tel Aviv, Gent, Valencia e Lione non hanno ancora raggiunto i gol di Cristiano.
RONALDO: «RESTO AL REAL» - Era così felice ieri sera Ronaldo che al termine della partita ha avuto parole d'affetto anche per Rafa Benitez, il tecnico con il quale - è risaputo - i rapporti non sono esattamente idilliaci: «Sta facendo un buon lavoro, si sta adattando bene e bisogna dargli il tempo di imporre la propria idea di calcio. Dopo il 4-0 subito contro il Barça avevamo capito che dovevamo darci tutti una svegliata. I miei record? Non nascondo che gioco anche per restare nella storia. Io via da Madrid? Ogni anno si specula sul mio futuro. La verità è che io sono sereno, ho ancora un contratto di due anni e voglio restare al Real. Il 'ti devo parlare' detto a Florentino Perez? Era solo uno scherzo». Il commento finale è su Piqué e sul suo tweet ironico dopo la squalifica del Real Madrid in coppa del Re: «E' invidioso di questo club ma non voglio dire altro, non voglio fargli pubblicità gratuita. Parlare di lui sarebbe tempo sprecato».
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