ROMA - Diciamo la verità, non è semplice campare. Neanche se sei il direttore sportivo di una società quotata in borsa, neanche se hai deciso di non esserlo più o se sai che devi diventarlo. La Roma, come raccontiamo altrove, sta aspettando di conoscere il suo destino, il piazzamento finale sarà una sentenza, le strategie rotoleranno a valle subito dopo.
RINUNCE - Dipende molto dalle prossime partite (non è che ne manchino molte alla fine del campionato: otto per ciascuna squadra), però qualche punto fermo è bene metterlo subito per non confondersi dopo. A prescindere da chi o da che cosa prenderà il posto di Walter Sabatini, a prescindere dalla Champions League. La Roma ha le sue decisioni da prendere.
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El Shaarawy è quel punto fermo di cui parlavamo. Resta alla Roma. Trapiantato in un terreno a lui più adatto del Monaco ha fruttato 5 gol e 2 assist in 8 presenze. E ha reso fertile la corsia di sinistra. Il Milan ha preteso che sul contratto venisse scritto: 13 milioni per il riscatto. Di solito Roma e i rossoneri si vogliono bene e si aiutano nei limiti del lecito nelle campagne trasferimenti. Gli eredi di Sabatini, o lo stesso Sabatini mentre c’è ancora, vedranno di ottenere uno sconto.
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VALUTAZIONI - Naturalmente Dzeko non è stato ancora ceduto, non siamo a questo. Siamo all’attenzione nei confronti delle offerte che arrivano. Il bosniaco era un caposaldo del futuro fino a poche settimane fa, adesso è opzionale. In Inghilterra non lo hanno dimenticato e sono sicuri che in una certa idea di calcio quel tipo di giocatore possa ritrovare un senso e un’efficacia stabile.
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«IL WEST HAM PUNTA DZEKO, PRONTI 25 MILIONI DI EURO»