© REUTERSROMA - Un piede e mezzo fuori dalla Champions League e a Madrid l’aria si fa pesante. Il 2-0 incassato a Wolfsburg e la concreta prospettiva di chiudere per il secondo anno consecutivo a bocca asciutta sembrano aver convinto definitivamente il presidentissimo Florentino Perez a considerare concluso il ciclo culminato con la conquista della Decima, per dar il via a un nuovo progetto che, secondo i piani, dovrebbe ruotare attorno alla figura di Gareth Bale.
E Cristiano Ronaldo in tutto questo? Il portoghese vuole cambiare aria e questa non è una novità. Il Real comincia a farci dei ragionamenti sopra. Ma quel che trapela da fonti che sembrerebbero attendibili, tra la Spagna e l’Inghilterra (dove c’è lo United che vuole Cristiano e lui che vuole riabbracciare l’Old Trafford) è che, clausola folle a parte, c’è un prezzo, intorno ai 60 milioni, per far partire la star. Un supersaldo: suona strano per CR7, ma tanto sarebbe. Alla faccia della clausola rescissoria da mille milioni! Cosa avrebbe contribuito a costruire questo prezzo che nessuno ufficializza ma che potrebbe mettere a posto tutti? Da un lato c'è il Real, che ritiene di aver ammortizzato ampiamente i 94 milioni sborsati nell'estate del 2009 per un giocatore che lo scorso 5 febbraio ha compiuto 31 anni, legato, tra l'altro, da un contratto con scadenza 30 giugno 2018. Potrebbe essere l'ultima occasione per monetizzare. Dall'altro c'è Cristiano, che ben conscio del tempo che passa, vuol strappare l'ultimo grande contratto, consapevole che solo una firma apposta con un nuovo club in tempi brevi può garantirgli quei 20-25 milioni l'anno a cui ambisce. Jorge Mendes ha detto no al Psg forse per strizzare l’occhio allo United di Mou? Può starci, eccome.