ESCLUSIVO Cessione Milan, Berlusconi vuole sapere chi sono i cinesi

Trattativa a un punto di svolta: il patron rossonero chiede i nomi, Galatioto chiede fiducia. O c'è accordo o salta tutto
ESCLUSIVO Cessione Milan, Berlusconi vuole sapere chi sono i cinesi© LaPresse
Pasquale Campopiano
6 min

ROMA - Lunedì. Poi martedì. Mercoledì. E infine giovedì. E la firma sulla trattativa in esclusiva tra il Milan di Silvio Berlusconi e la conglomerata cinese (almeno sei gruppi finanziari, tra cui, come svelato in esclusiva dal corrieredellosport.it, l'Evergrande Group) non è arrivata.

Non ancora. Sono stati giorni pazzeschi, vissuti sulle montagne russe di una trattativa difficile, complicata, umorale. Perché Berlusconi è combattuto, molto combattuto, e vuole vederci chiaro. Nonostante Fininvest abbia in mano tutte le carte per andare in esclusiva a trattare con i cinesi. Ma sono stati giorni molto intensi anche perché dall'altra parte Sal Galatioto, che rappresenta i tycoon orientali come advisor con la sua GSP, ha comunicato ai vertici dell'azienda milanese che non aspetteranno in eterno.

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Il PUNTO CHIAVE DEI RINVII - A quanto risulta a chi scrive le parti erano d'accordo su tutto. E c'era anche un iniziale assenso del Cavaliere. Per questo motivo era previsto per lo scorso lunedì un consiglio di amministrazione straordinario di Fininvest per arrrivare a quel fatidico sì che sta catalizzando l'attenzione di tifosi e addetti ai lavori negli ultimi giorni. Poi, qualcosa è andato storto. Nel senso che le volontà di Silvio Berlusconi, come logico, hanno pesato, e nonostante le pressioni esterne (tifosi rossoneri su tutti) e interne (i figli che lo invitano a cedere il pacchetto azionario del Milan), il patron non ha mollato di un centimetro.

Non è un problema di garanzie economiche, quelle ci sono tutte, non ci risultano intoppi ne' problemi burocratici, è un problema di "conoscenza". In parole povere, per concedere l'esclusiva alla conglomerata cinese, Berlusconi vuole sapere con dovizia di dettagli chi si nasconde dietro l'advisor italo-americano Sal Galatioto. Il nome del Real Estate Evergrande Group, anticipato in esclusiva dal corrieredellosport.it, non basta. Il Cavaliere vuole conoscerli tutti. E poi concedere un'esclusiva alla trattativa, visto che, da quello che ci risulta, nella bozza di accordo le penali per l'inadempienza al patto di esclusiva sono previste. E' qui che tra Milan e i cinesi si è alzata la "Muraglia".

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ROTTURA SFIORATA - Tutto questo è accaduto tra lunedì e martedì, quando tutto sembrava fatto e nulla è stato concluso. Nel frattempo Galatioto ha chiesto fiducia (anche in considerazione di tutte le sue operazioni commerciali chiuse con successo negli States), fiducia in cambio di circa 730 milioni per l'acquisto dell'intero pacchetto azionario del Milan nel giro di un anno.

I termini dell'operazione sono ormai noti a tutti: 70% subito e 30% entro il termine della prossima stagione. Fino a ieri, quando dopo un susseguirsi di summit e consultazioni, si è sfiorata la rottura definitiva di quella che è una trattativa che va avanti da tempo, da molto più tempo di quello che è stato scritto sui giornali in questi giorni. Berlusconi è rimasto sulle sue posizioni, Galatioto anche, la sensazione è stata quella di una trattativa impossibile. Il nodo, ovviamente, la parola "esclusiva": tradotto in soldoni, da Arcore è piombato il diktat: "Posso anche trattare, ma non in esclusiva".

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GIORNATA DECISIVA? - Partendo dal presupposto che stiamo parlando della possibile cessione di uno dei club calcistici più importanti del mondo, e considerata l'umoralità di una trattativa cosi difficile e dei soggetti coinvolti, non sono esclusi colpi di scena. E infatti tutto è ricambiato nelle ultime ore, all'improvviso.

A conti fatti, nessuna delle due parti vuole rinunciare a un'operazione così importante. Ecco perché quella di oggi, potrebbe (e il condizionale non è mai stato così d'obbligo) essere una giornata decisiva. Si tratta ancora, ci risulta così, il Milan e i cinesi stanno cercando di arrivare a un compromesso. O si arriva ad un accordo o il banco salta, il tempo è quasi scaduto.

@paskampo

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