ROMA - «La mia natura è vincere ed è questo ciò che voglio fare al Manchester United». Firmato Josè Mourinho. Il nuovo tecnico dei Red Devils è stato presentato ufficialmente stamattina in una sala stampa gremita all'inverosimile. Tantissime telecamere e cronisti, tutti con gli occhi puntati sullo Special One che riparte su una panchina dopo la delusione dell'esonero al Chelsea. «Puntare al quarto posto non è di sicuro il mio obiettivo - ha proseguito Mourinho -. Il fatto che in questa stagione non si giochi la Champions deve essere un'anomalia. Dobbiamo far sì che questa società torni subito ad essere dove deve stare, cioè ai vertici in Europa e in Inghilterra. Gli ultimi tre anni sono stati orribili, da dimenticare. Ora guardiamo avanti e ripartiamo per vincere».
«PENSIAMO A VINCERE E BASTA» - Mourinho ha poi parlato del suo modo di essere: «Io non sono mai stato bravo a nascondermi dietro le parole o dietro una certa filosofia. Sono sempre stato aggressivo nel mio approccio rispetto ai rischi che si devono correre e che possono arrivare. Come giocherà il mio Manchester? Vi rispondo così: puoi vincere una breve competizione, un paio di partite senza giocare bene ma non puoi trionfare in un lungo torneo senza presentare un bel calcio. Questo vuol dire che dovremo concedere poco all'avverario e segnare tanti gol. Daremo tutto per rendere orgogliosi i tifosi con le vittorie. Io voglio vincere giocando bene e difendendo fino all'ultimo le mie vittorie. Non riusciremo ad ottenere tutto ma bisogna provarci, questo è l'obiettivo.
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«MERCATO? SPERIAMO ARRIVINO ALTRI CAMPIONI» - «Che consiglio mi ha dato Ferguson? Di portare l'ombrello e una buona bottiglia di vino per i nostri incontri. Avremo molto tempo per incontrarci, sarà sempre il benvenuto nel nostro campo d'allenamento», ha proseguito Mourinho in conferenza stampa. «Mercato? C'è ora la fase fondamentale che dobbiamo ancora portare a termine. Sono arrivati tre campioni, speriamo ne possano arrivare altri. Se non promuovo i giovani? Ho portato in prima squadra 49 ragazzi della Primavera durante la mia carriera, se non ci credete vi giro la lista», ha proseguito lo Special One. «La mia rivalità con Guardiola? Non mi piace il termine nemici. In Spagna la corsa era a due squadre, in Italia ce n'erano tre, in Premier League tutte e 20 le compagini in corsa possono vincere il titolo e la storia del Leicester dello scorso anno ce lo dimostra. Io sono il tecnico delloUnited e ho il massimo rispetto per tutti gli altri in giro per il mondo», ha concluso Mourinho.