«FORZA BELGIO!»
Eppure Nainggolan ha provato a rassicurare il suo ct: «Gli ho detto che sarei stato pronto se avesse avuto bisogno di me. Se necessario anche come 22esimo, in qualsiasi ruolo. “Dimmi soltanto cosa ti aspetti da me”, gli ho detto. “Ma alla fine sei tu che prendi le decisioni”. La conversazione è durata circa 20 minuti. Alla fine, mi ha detto che la sua scelta non era ancora stata presa, anche se non era questo il caso. Dalle sue spiegazioni, sapevo che al 70% non sarei andato. Perché venire a Roma? Ha avuto paura di avere problemi se mi avesse portato in Russia. Non ho mai causato problemi in panchina. Sono stato convocato 39 volte e ho giocato 30 partite, quindi ci sono già stato».
Una delusione, quella di essere rimasto fuori, che non impedirà al centrocampista della Roma di fare il tifo per il Belgio: «In Russia non mi vedrete, vacanza è vacanza. C’è solo una cosa positiva di tutto questo: ho 5 settimane libere. Guarderò le partite in tv, anche per il rispetto che ho verso i miei compagni. Ho un rapporto davvero ottimo con tutti, dal primo all’ultimo calciatore. Hazard e Fellaini mi hanno scritto di rimanere calmo, ma mi capiscono. Così come Mertens, De Bruyne, Vertonghen… Gli auguro il meglio, spero che vadano il più avanti possibile al Mondiale. Abbiamo dei giocatori che possono permetterci di diventare campioni del mondo. Perché non crederci?».