Torino-Juventus, Lichtsteiner simula, ma la scampa. Ci vuole la prova tv

Lo svizzero, finito a terra dopo un diverbio con il torinista Glik, è solo l'ultimo di una lunga serie di simulatori
Torino-Juventus, Lichtsteiner simula, ma la scampa. Ci vuole la prova tv© ANSA
Filippo Testini
6 min

TORINO – Fra espulsioni reclamate, rigori contestati e altri episodi da moviola, il derby della Mole (vinto dalla Juventus per 4-1) ha lasciato un lungo strascico polemico. Oltre a questo, però, la stracittadina ha iniziato ad accendersi già dopo 12 minuti di gioco, quando il risultato era fermo ancora sullo 0-0. Dopo un contrasto di gioco tra Glik e Lichtsteiner, con il capitano torinista che spazza in fallo laterale il pallone, si accende un piccolo diverbio tra i due. Lo svizzero, pur non essendo toccato dal difensore granata, cade a terra, simulando un possibile contatto; Rizzoli, forse coadiuvato dai suoi assistenti, lascia correre e decide di non sanzionare nessuno. Questo tipo di situazione, che coinvolge sempre più giocatori durante le partite di Serie A, sta diventando una fastidiosa abitudine. Sceneggiate e simulazioni dopo contatti mai avvenuti, infatti, sono all’ordine del giorno nelle partite del nostro campionato. In quasi tutte le occasioni, però, i protagonisti ne escono fuori impuniti, nonostante le immagini siano pronte a dimostrare la loro simulazione. Perché allora non far rientrare questi casi nella così detta “prova tv”? Il Giudice Sportivo, per contrastare questo fenomeno in crescita, potrebbe infatti comminare delle squalifiche ad hoc per chi si macchia di simulazioni a gioco fermo.

IL PRECEDENTE – Ma questo non è sicuramente solo il caso di Lichtsteiner. Anche altri giocatori di Serie A, infatti, sono incappati diverse volte in simulazioni o sceneggiate, che non mancano neanche in ambito europeo. L’esempio più celebre, infatti, è certamente quello di Sergio Busquets. Il centrocampista del Barcellona, durante il ritorno della semifinale di Champions League 2009/2010 contro l’Inter, finisce a terra dopo un contatto con Thiago Motta. Le immagini mostrano chiaramente che tra i due non c’è contatto, eppure il direttore di gara mostra il secondo cartellino giallo all’interista, costretto ad abbandonare il terreno di gioco e a saltare anche la vittoriosa finale di Madrid contro il Bayern Monaco. Più recenti, invece, le situazioni legate a Cristiano Ronaldo e Neymar. Il primo, durante un match di Champions League contro il Milan, viene preso al collo da Gattuso, ma finisce a terra lamentando un colpo in faccia. L’anno scorso, invece, il talento brasiliano reclama una manata da Jesus Gamez durante Malaga-Barcellona: inutile dire che il contatto neanche c’è stato.

SOLUZIONE IMMEDIATA – Una soluzione più immediata al problema, che potrebbe presto sbarcare sui campi dei maggiori campionati europei, è la tanto chiacchierata moviola in campo. Attraverso una rapida occhiata al monitor presente a bordo campo, l’arbitro, o chi per lui, potrebbe sorprendere il simulatore direttamente sul rettangolo verde, per poi procedere con una sanzione specifica. In questo senso, l’elezione di Gianni Infantino a nuovo presidente della Fifa potrebbe far ben sperare.

@filippotestini

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