Fiorentina, Adi Hutter esclusivo: “Jovic non vi deluderà”

Parla il tecnico che ha fatto esplodere la punta serba a Francoforte
Fiorentina, Adi Hutter esclusivo: “Jovic non vi deluderà”
Andrea Giannattasio
6 min
Lo spazio di un timido sorriso nella tormenta di Edimburgo, per celebrare un gol che mancava da 677’, e poi di nuovo quella cupa espressione impressa sul volto che ben sintetizza quante difficoltà Luka Jovic stia continuando a trovare dopo soli tre mesi alla Fiorentina. Certo il serbo se l’aspettava molto diversa la prima stagione in Italia, magari persino in linea con quell'incredibile annata che nel 2018 -’ 19 gli permise di realizzare 27 reti nello spazio di 48 partite all’Eintracht, dopo averne fatte 22 nei precedenti sei anni. Uno score che l’attaccante non è più riuscito a totalizzare e per il quale deve tanto (se non tutto) al suo ex tecnico ai tempi di Francoforte Adi Hütter. 

Eppure l’allenatore, fino a giugno al Borussia Mönchengladbach, ancora oggi non si sente in alcun modo il pigmalione del 7 viola: «Quando ci siamo incrociati per la prima volta, Luka era gli inizi della carriera. Tra di noi ci fu qualche difficoltà, non lo nascondo, ma per risolvere ogni problema scegliemmo di parlare in modo diretto. Gli spiegai che cosa pretendevo in partita: volevo sempre di più da lui e alla fine individuammo la giusta posizione in campo. Fu grazie a quell'intesa che l’anno dopo Jovic andò al Real». 

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Una scelta sbagliata per com’è finita, Hütter? 
«Fu una decisione che si può giudicare sotto due punti di vista. Come tecnico dell’Eintracht, a mio avviso, sarebbe stato meglio se fosse rimasto ancora un anno con me. Ma al contempo, quando a chiamarti è il Real, come fai a dire di no? La decisione fu facile anche se poi Luka ha avuto difficoltà evidenti». 
 
Perché secondo lei? 
«Per due motivi. Il Real Madrid giocava con un sistema di gioco che prevedeva solo una punta e soprattutto, già allora, il titolare era un certo Benzema. Non penso serva aggiungere altro». 
 
Quale fu la scintilla che nel 2018 -’ 19 permise a Jovic di segnare così tanto? 
«Il segreto fu tutto nel cambio del suo atteggiamento in campo. Risolti i problemi tra di noi, dopo il primo gol Luka prese a segnare a raffica sia in Bundesliga che in Europa League, dove ci trascinò fino alle semifinali. Più faceva rete e più cresceva in autostima. A dire il vero il nostro sistema di gioco era anche il top per lui: i compagni lo riempivamo di assist dentro l’area di rigore». 

E a Firenze questo non sta avvenendo. 
«Jovic è una punta centrale ma ha bisogno di molto più supporto attorno a sé. Quando nel 2021 è tornato a Francoforte ormai avevo cambiato modulo e il titolare era diventato André Silva. Era chiaro che i risultati non sarebbero stati gli stessi». 
 
Alla Fiorentina ci sono margini perché Jovic ripeta quello che ha fatto con lei? 
«Solo se sarà supportato, dentro e fuori dal campo. I suoi problemi attuali sono conseguenza di una questione tattica ma non solo. In Italia poi, se sei un attaccante, non troverai mai gli spazi che invece ci sono in Germania. Se in Serie A non vieni coinvolto nel gioco, dai soltanto l’impressione di essere mediocre». 
 
E Jovic lo è diventato? 
«Non scherziamo, parliamo di un grande attaccante: Luka può segnare a qualsiasi livello. E presto riuscirà a dimostrarlo». 


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