Caso Acerbi, il perdono parte seconda

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Caso Acerbi, il perdono parte seconda© ANSA
Ivan Zazzaroni
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Cosa fareste voi se foste al posto di Juan Jesus? Premetto che sono totalmente dalla sua parte – non potrebbe essere altrimenti –, sono anche convinto che Acerbi quella parola l’abbia pronunciata, tuttavia, se mi venisse chiesto di sostituirmi al difensore del Napoli, per la seconda volta perdonerei Francesco.

Non si tratterebbe di un perdono vero e proprio, bensì di un atto di clemenza nei confronti di un collega che ha sbagliato di brutto e capito l’errore. Che non ripeterà, e non solo per quello che sta vivendo in questi giorni. Inoltre, se il giudice decidesse di evitare la squalifica per mancanza di prove, non tollererei di passare per bugiardo o diffamatore.

Acerbi ha trentasei anni, non è più un ragazzino, ed è una persona intelligente e matura. Non merita di chiudere la carriera con una squalifica di questa portata e con una motivazione simile: sono sicuro che farà qualcosa per evitare che altri calciatori o tifosi portino elementi di razzismo negli stadi e fuori. Il perdono - dice Paul Boese - non cambia il passato ma allarga il futuro.


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