La Juve di Elkann: "Dimissioni giuste, Agnelli va ringraziato"

L'ad di Exor prende le redini lanciando Ferrero e Scanavino: "Il nuovo Cda risolverà le questioni legali e societarie"
Filippo Bonsignore
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TORINO - Nasce la Juve di John Elkann. Il regno di Andrea Agnelli si è concluso in modo traumatico e si volta immediatamente pagina nel segno, naturalmente, di Exor. La nuova era inizia con le prime scelte dell’azionista di maggioranza: così, dopo la nomina di Maurizio Scanavino a direttore generale, è arrivata l’indicazione di Gianluca Ferrero come prossimo presidente del club bianconero. Si tratta di due professionisti di consolidata esperienza e capacità, due figure vicinissime a Elkann, che di Exor è l’amministratore delegato. Sarà la stessa holding, nelle prossime settimane, a definire «la lista completa dei candidati per il rinnovo del Consiglio di amministrazione» in vista dell’assemblea dei soci del prossimo 18 gennaio. Incomincia una nuova storia, insomma, dopo dodici anni e mezzo targati Agnelli costellati di vittorie, campioni e visione manageriale, ma anche da un declino finale che macchia un po’ il percorso. Elkann parte proprio dall’epilogo e, in una nota ufficiale, rileva che le dimissioni del Cda della Juve «rappresentano un atto di responsabilità, che mette al primo posto l’interesse della società» e inaugura un nuovo capitolo: «La nostra storia parla di vittorie e ci dà la forza che serve proprio in questi momenti. Con il sostengo e l’affetto dei nostri tifosi, abbiamo l’occasione di costruire un futuro straordinario». La svolta è così disegnata dall’azionista: «Il nuovo Consiglio che nascerà a gennaio sarà formato da figure di grande professionalità sotto il profilo tecnico e giuridico, guidati del Presidente Gianluca Ferrero: insieme agli altri amministratori, avrà il compito di affrontare e risolvere i temi legali e societari che sono sul tavolo oggi. Confido che la società riuscirà a dimostrare di aver agito sempre correttamente. Maurizio Scanavino, che ha dimostrato solide capacità manageriali in tutte le società dove ha lavorato, metterà a frutto l’esperienza maturata soprattutto in ambito media e digitale per accelerare lo sviluppo della Juventus, uno dei brand più forti al mondo».

Chi sono

La gestione della crisi aziendale è quindi affidata a due tecnici. Ferrero, nato a Torino, classe 1963, è commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società e, scrive Exor, «possiede una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l'incarico». Scanavino, invece, di dieci anni più giovane, è l’attuale amministratore delegato e direttore generale di Gedi gruppo editoriale. Sul piano sportivo, almeno per il momento, nulla cambierà. Elkann conferma: «Allegri rimane il punto di riferimento dell’area sportiva: contiamo su di lui e su tutta la squadra per continuare a vincere come hanno dimostrato di saper fare nelle ultime giornate».

Grazie Andrea

C’è anche spazio per un grazie: «Voglio ringraziare mio cugino Andrea per averci dato emozioni straordinarie, che non dimenticheremo mai. In questi 12 anni abbiamo vinto tanto. Il merito è soprattutto suo, oltre che delle donne e degli uomini che sotto la sua guida hanno raggiunto obiettivi memorabili». Elkann omaggia Agnelli dopo che gli eventi di lunedì hanno cristallizzato una diversa visione tra i due cugini sul modo di agire in questo frangente così delicato. Da una parte Andrea in versione “falco”, intenzionato ad andare allo scontro con la Procura e la Consob pur di dimostrare la correttezza dell’operato della società; dall’altra John, interprete di una linea più morbida e tradizionale di difesa, condivisa anche da gran parte del Consiglio di amministrazione e dal collegio sindacale. Ha vinto la proprietà, insomma. Nasce la Juve di Elkann.


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