Chiesa e la Juve: tutto in 101 giorni

L’esterno sta attraversando un momento di involuzione: sul tavolo c’è anche il rinnovo del contratto
Filippo Bonsignore
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La carica dei 101 giorni. Tanto manca alla fine della stagione, al 26 maggio, ultimo turno di campionato, e Federico Chiesa ha un obiettivo molto chiaro: tornare al centro della Juve. Nel presente e, chissà, nel futuro. Non è più così da un po’ di tempo a questa parte, infatti, a causa di una serie di problemi fisici che hanno condizionato fin qui la stagione dell’attaccante azzurro. Eppure tutto era cominciato nel migliore dei modi, con un inizio di stagione che aveva fatto sognare. Quattro gol nelle prime cinque gare e un’intesa con Vlahovic che lasciava intendere come il tandem offensivo bianconero potesse spingere la Signora verso traguardi superiori all’obiettivo minimo del quarto posto. La squadra di Allegri ha comunque continuato la corsa di vertice ma senza potersi affidare con continuità a Chiesa, costretto a continui stop&go che l’hanno limitato. Prima i problemi muscolari, in autunno, in coincidenza con gli impegni della Nazionale di settembre e ottobre; poi i fastidi al ginocchio sinistro, quello operato due anni fa, a cavallo del nuovo anno. Inconvenienti che hanno avuto un naturale riflesso sul rendimento che è diventato fatalmente altalenante. Così, dopo la rete al Sassuolo del 23 settembre, Federico è così rimasto a digiuno per quasi tre mesi prima di tornare a iscrivere il suo nome nel tabellino dei marcatori contro il Genoa (15 dicembre). Nel mezzo, la doppietta contro la Macedonia del Nord a novembre con la maglia della Nazionale. Non solo, la fine del 2023 e l’inizio del 2024 sono proseguiti sulla stessa lunghezza d’onda: ginocchio dolorante e quattro partite su otto saltate nel nuovo anno, tra campionato e Coppa Italia. Con un’unica gioia, il gol al Sassuolo che ha riportato un po’ il sorriso

Allegri rilancia Chiesa, ma ancora non va

Anche in questo caso però è stato soltanto un bagliore nel buio come ha testimoniato la sfida con l’Udinese. Allegri ha rilanciato Fede, regalandogli la prima maglia da titolare in campionato del 2024 ma il campo ha detto che quello attuale non è ancora il vero Chiesa. Ci si attendeva la svolta, specie nella notte in cui mancava Vlahovic, e invece non è arrivata alcuna inversione di tendenza. E sì che la Juve ha un estremo bisogno di avere il suo numero 7 al top: il sogno scudetto sarà pure svanito ma c’è sempre un secondo posto da difendere, c’è da mettere la cera lacca sul ritorno in Champions League (classifica alla mano già in ghiaccio) e c’è una Coppa Italia da conquistare.

Chiesa, il futuro: la situazione rinnovo

Ci sono tre mesi abbondanti per raggiungere questi obiettivi e, di riflesso, aprire la porta ad un’estate azzurra. Federico è un punto fermo della Nazionale che difenderà il titolo europeo in Germania e pure al Ct Spalletti occorre il miglior Chiesa. Sul tavolo c’è anche la questione del contratto in scadenza nel 2025. La società vorrebbe evitare di arrivare alla prossima stagione con la questione rinnovo ancora aperta e con il rischio di perdere a zero un giocatore comunque strategico. Così punta a prolungare il matrimonio, anche per spalmare su più anni l’impatto sul bilancio. Il confronto con l'entourage dell’attaccante è aperto ma al momento non ha portato ad un avvicinamento delle parti, anzi. Così l’interrogativo diventa: ci sarà ancora Chiesa al centro della Juve? Tra 101 giorni le prime risposte.


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